Guaglianone: “Comune e saronnesi in prima linea nella battaglia alla processionaria”
Quello della processionaria è un problema molto sentito in alcune zone della città: dal quartiere Prealpi, zona via Marx, alla Cascina Colombara

“Una grande attenzione da parte dell’Amministrazione ma anche l’impegno dei proprietari a realizzare con tempestività gli interventi di disinfestazione: così abbiamo vinto la battaglia con la processionaria”.
E’ con soddisfazione che l’assessore all’Ambiente Gianpietro Guaglianone racconta l’epilogo della lotta contro l’infestante della città degli amaretti.
Quello della processionaria è un problema molto sentito in alcune zone della città: dal quartiere Prealpi, zona via Marx, alla Cascina Colombara. Nel corso degli anni ci sono state infestazioni di portata preoccupante da qui la levata di scudi dell’Amministrazione comunale.
Sono insetti sono pericolosi per la salute umana e animale, perché le larve sono provviste di peli urticanti che possono procurare reazioni allergiche, se entrano a contatto con la pelle (causando eruzioni cutanee), gli occhi e le vie respiratorie. Qualche anno fa alcuni bimbi erano stati vittime di un incontro ravvicinato con l’infestante. In inverno le larve svernano all’interno di nidi bianchi da loro costruiti e costituiti da fili sericei per proteggersi dal freddo, pertanto in questa stagione vanno assolutamente rimossi ed eliminati.
“Abbiamo realizzato minuziosi controlli – entra nel dettaglio Guaglianone – un vero e proprio censimento che ci ha permesso di constatare come la presenza a Saronno dell’infestante segni una concreta diminuzione: gli unici focolai rimasti sono stati individuati nelle zone di Cascina Colombara, quartiere piscina e quartiere Prealpi”. I proprietari degli immobili dove sono presenti i focolai stanno terminando la rimozione dei nidi: nei 12 alberi “infestati” ne sono stati rimossi una trentina.
“E’ sicuramente un impegno per l’assessorato all’Ambiente e per i saronnesi – conclude l’esponente della Giunta – ma i risultati positivi non mancano: da qui la necessità di continuare con il monitoraggio e soprattutto gli interventi tempestivi”.
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