Il Sacro Monte “alle prese” con la strada chiusa per frana: cosa si può fare (e cosa no)
Da ormai tre settimane la via del Ceppo è interrotta per frana. Dov’è, cosa si può fare e chi subisce i peggiori disagi. I Ristoratori giovedì incontrano il sindaco

Sono ormai tre settimane che Il borgo del Sacro Monte convive con una frana caduta in via del Ceppo, che limita la circolazione nel borgo: più precisamente, taglia in due quella via, che permette alle persone di raggiungere a piedi il santuario dopo avere raggiunto – in bus o in auto- piazzale Pogliaghi.
In realtà andare al Sacro Monte, per la maggior parte di chi ne fruisce durante la settimana e nel weekend è ancora assolutamente possibile come sempre, anche se con qualche disagio: i problemi però ci sono soprattutto per chi lavora lassù – e garantisce cibi e bevande ai pellegrini – e per chi non può camminare a lungo, o fare gradini. Ma andiamo con ordine.
DOV’E’ L’INTERRUZIONE E COME SI AGGIRA
Innanzitutto: l’interruzione per frana non coinvolge minimamente i parcheggi esistenti su piazzale Pogliaghi – il belvedere in cima, dove i pullman si fermano – e dintorni: persino i parcheggi di via del Ceppo, la via interessata dalla frana, sono usufruibili, perchè la chiusura della strada è subito dopo lo spazio di sosta.
L’interruzione arriva subito dopo il cimitero e si conclude all’inizio della via lastricata che porta al santuario: pochi metri, che non impediscono nè il passaggio nè il parcheggio delle macchine, ma impongono a chi parcheggia in cima, o arriva fino in alto con l’autobus e vuole andare a seguire la messa (o anche solo a bere un caffè o mangiare un panino nei locali sulla via sacra) di fare un giro più lungo a piedi per raggiungere quei posti, passando attraverso il borgo.
COME SI ARRIVA AL SANTUARIO, E ALLA VIA DELLE CAPPELLE
Chi parcheggia nel piazzale Pogliaghi, o nei parcheggi delle vie limitrofe, non deve prendere la “solita” via per arrivare direttamente al Santuario: è proprio li che la strada è chiusa, e un cartello giallo avverte fin dall’inizio dell’impossibilità di attraversarla. L’avviso però non riguarda chi vuole solo parcheggiare in quella via, perchè in via del Ceppo si può accedere per raggiungere i posti auto regolarmente utilizzabili per il parcheggio.
Per raggiungere a piedi il santuario, ora, bisogna imboccare la via che costeggia in discesa il bar Pineta e i chioschi del belvedere (si chiama via Sommaruga). Poi, per andare direttamente al santuario, si gira a sinistra alla scultura di ceramica dedicata alla sacra Famiglia verso via Salvatore Bianchi , e poi verso Cardinale Federico, che porta proprio a fianco del santuario.
Imboccata via Sommaruga se si vuole raggiungere i locali del borgo o la via delle Cappelle, è invece più opportuno andare verso la funicolare. Dalla Funicolare, si può risalire verso sinistra: il primo locale che si incontra è il Le Colonne, poi prendendo la strada in salita (si chiama via Beata Caterina Moriggi) si raggiunge prima il Borducan e poi, in una suggestiva passeggiata tra vicoli e passaggi storici, anche la via Sacra: cioè la conclusione del percorso delle cappelle, dove ci sono i tre locali più noti da chi sale in pellegrinaggio (Milano, Montorfano e Convivio), e i musei Casa Pogliaghi e Baroffio. Se non l’avete mai fatto, ne vale la pena: la passeggiata nel borgo è suggestiva. Naturalmente, se la Funicolare in funzione (attualmente, solo le domeniche) il percorso descritto comincia da lì.
DISABILI E RISTORATORI, ECCO CHI HA I PRINCIPALI PROBLEMI
Per pellegrini, podisti, appassionati della mountain bike o delle passeggiate, il sacro Monte non manca di nulla, neanche ora con la strada chiusa: i locali sono aperti, la passeggiata è possibile e gradevole specialmente con il sole, i percorsi sono tutti “fattibili”.
In seria difficoltà sono fondamentalmente due categorie di persone: i disabili e gli anziani che faticano a camminare, che si vedono “tagliati fuori”dal loro percorso abituale (e anche l’unico fattibile) che prevede il passaggio da via del Ceppo (che, va ricordato, è asfaltata, mentre tutto il resto del bordo è pavimentato con sassi e sampietrini) e soprattutto sono tagliati fuori dall’ascensore, che li porta all’altezza del santuario. L’ascensore è infatti dalla parte opposta dell’interruzione, e cercare di raggiungerlo girando nel borgo, fatto appunto di sassi e gradini, è davvero improponibile.
La seconda categoria in difficoltà è invece quella di chi ha i locali nel borgo, in particolare i tre che si affacciano sulla via sacra: i due storici ristoranti Milano e Montorfano, e il recentissimo Convivio.
“LA COSA PEGGIORE? FARE ARRIVARE IN CUCINA I PRODOTTI PER CHI VERRA’ A MANGIARE DA NOI”
Per i ristoratori i problemi sono due: e decisamente il peggiore è quello della fornitura delle cucine.
A loro infatti non resta che portare tutte le derrate a braccia o rischiare salatissime multe, cercando di arrivare da strade vietate. «Vorrei segnalare all’amministrazione che ho finito l’Oki» prova a scherzarci su Lara Tedeschi, titolare del Ristorante Montorfano, che in realtà non ha poi cosi voglia di scherzare. Al Montorfano sono aperti tutta la settimana, e nelle giornate di sole la terrazza si riempie lo stesso, di podisti e pellegrini che fanno la via sacra. Tutti desiderosi di mangiare qualcosa, o bersi una bibita “con vista”. «Anche se quelli che venivano su per prendere un caffè o in pausa pranzo durante la settimana non ci sono, perchè arrivare fin qui è comunque più pesante e difficile» ci hanno spiegato gli addetti al bar. In ogni caso, portare la fornitura non è semplice, anche perchè inizialmente sembrava essere possibile superare il divieto di passaggio in via del Ceppo, mentre in un secondo tempo è stato vietato del tutto.
«Io lavoro da sola, e dopo avere preso – e pagato – un bel po’ di multe, ora porto sacchi e sacchi di spesa, ma a volte è davvero troppo pesante, e scoraggia» segnala Rosanna Pagliarini del Convivio, locale di ristoro, più che vero e proprio ristorante, ma con dei piatti e dei panini pronti a disposizione, e che nella giornata di mercoledì era aperto “per sole” ma che in questo periodo di freddo e con la limitazione della frana apre «In settimana solo durante le giornate di sole, e poi nel weekend» in attesa della stagione in cui resterà aperta tutti i giorni.
Ma la Pasqua, momento in cui al sacro Monte si avvicina la piena stagione e tutti saranno, o dovrebbero essere, a pieno regime arriva e c’è un po’ di timore «Con la via del Ceppo chiusa, io dalle sei di sera in poi posso chiudere – commenta il titolare del Ristorante Milano, Gabriele Somaruga – specie ora che anche a chi vorrebbe venir su non è chiaro nemmeno se c’è una via di accesso e siamo aperti».
Da questo punto di vista, la cronista rassicura tutti: andata personalmente in tutti i locali, ha verificato che sono tutti aperti anche di mercoledì, in una bella giornata di sole come quella del primo marzo 2017.
DAL SACRO MONTE A PALAZZO ESTENSE PER TROVARE UNA SOLUZIONE AL PIU’ PRESTO
Una delegazione di ristoratori, insieme ai rappresentanti del santuario e delle Romite, giovedì 2 marzo scenderà dal Borgo per presentarsi al cospetto del sindaco Galimberti: «In realtà volevamo cercare di parlare del piano parcheggi, che è in discussione, e su cui abbiamo moltissime perplessità» spiega il titolare del Ristorante Bar il Ceppo, Mario Crosignani: che in realtà non è coinvolto particolarmente dalla frana, visto che è in piazza Pogliaghi e si può parcheggiare liberamente davanti al suo bar ristorante.
Fra poco potrebbero avere anche lui i suoi buoni problemi di accesso: perchè nel piano della sosta, in quella piazza, sono stati proposti parcheggi blu, cioè a pagamento, al posto di quelli bianchi. Finora però, solo una proposta, e non è detto sia per tutti i giorni.
Nel frattempo però è arrivato il problema frana: «E certamente affronteremo, nella discussione, anche quello» hanno sottolineato i ristoratori coinvolti.
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