Arsenico nelle terre della Arcisate Stabio, la Procura chiede l’archiviazione
Le terre di scavo della ferrovia non creeranno più problemi, ma c'è una relazione di Arpa chiesta dalla Procura che potrebbe dare maggiori indicazioni su come stiano le cose

E’ un periodo fortunato per la ferrovia Arcisate Stabio. I lavori proseguono spediti e la tratta sarà inaugurata il 17 dicembre. Arriva oggi la notizia che anche l’indagine sullo stoccaggio delle rocce all’arsenico è finita con una richiesta di archiviazione della Procura di Varese. Procura che ha già notificato nei giorni scorsi il provvedimento ai sindaci di Arcisate e Induno Olona e anche all’associazione Amici della terra che con un esposto aveva sollevato il problema.
Forse non sarà però una buona notizia per gli ambientalisti, che avevano chiesto di spiegare come stessero le cose. La Procura di Varese indagava dal 2013, ma sembra che il provvedimento sia stato richiesto al Gip dal Pubblico ministero titolare del fascicolo, Annalisa Palomba, perché ormai i reati ambientali in oggetto sono prescritti.
Tuttavia la Procura aveva fatto effettuare una relazione da Arpa sulla vicenda che l’associazione Amici della terra chiederà di poter visionare e su cui potrebbe ribattere con una opposizione.

(foto, la valle della Bevera durante la costruzione del viadotto)
Si vedrà; intanto sembra però terminata anche la diatriba sullo stoccaggio dei rifiuti all’arsenico, materiale contenuto nelle rocce in quantità tali da impedirne il riutilizzo a termini di legge e che dunque va eliminato come rifiuto industriale.
Nel mirino vi era il piano per lo stoccaggio di 800mila metri cubi di sabbia contenenti arsenico nell’area delle cave. All’epoca erano stati anche ipotizzati lavaggi di betoniere non conformi alla legge e possibili problemi alle falde acquifere nella zona del cantiere, ma nulla è stato confermato dalle indagini.
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…e intanto si sono persi quasi tre anni per il completamento dei lavori e con disagi per i Comuni interessati.