La riscossa di Vene, la conferma di Cain. Ma stavolta toppa Okoye
I due lunghi giocano una partita memorabile per intensità e risultati personali. Il nigeriano fatica in attacco ma soprattutto si perde troppe volte Moss

AVRAMOVIC 7 – Cuore Aleksa: va all’assalto a testa bassa, incurante delle pallottole tirate dalla difesa bresciana, e quasi per magia riesce spesso a superare indenne le barriere. 20 punti, buone percentuali, utile in difesa. Un paio di forzature con la palla che scotta, ma chi gliene può fare una colpa?
NATALI 5,5 – Tra il senza voto e l’insufficienza mite: appena 5′ dove non lascia il segno. Idem per Dimsa (-11 di +/- in appena 3’15”…)
VENE 8,5 (IL MIGLIORE) – Quel maledetto quinto fallo a 1’52” dalla fine, per altro molto molto dubbio, mette fine alla partita dell’MVP biancorosso e – a bocce ferme – anche alle speranze della Openjobmetis. Doveva farsi perdonare una Gara1 debole, si rifà con gli interessi: 18 punti, 7 rimbalzi, 26 di valutazione, un’infinità di cose buone. MVP “Da Moreno” anche per i lettori di VareseNews.
OKOYE 5 – Forziamo un po’ il giudizio, ma per noi è stato l’anello debole del quintetto di Caja. Non solo e non tanto per lo 0/6 nelle triple, compresa la sbilenca conclusione sulla sirena, quanto per i canestri pesanti concessi a Moss, libero di colpire con un metro e mezzo di spazio davanti a Stan. E’ molto stanco e non possiamo fargliene una colpa, ci mancherebbe. Però questa sera il voto è così.
TAMBONE 5 – Ci era piaciuto il suo piglio in Gara1, ma stasera la garra non poteva bastare. Sarebbe servita qualche scelta vincente al tiro che invece non è mai arrivata. Cinque assist, gli va dato atto.
CAIN 8 – Aggettivi terminati, come sottolinea qualche nostro lettore. Se Vene è l’MVP per la partita totale messa in campo, Tyler rimane la polizza vita di questa squadra, l’architrave su cui si fondano i meccanismi difensivi ma pure quelli dell’attacco. Segna, fa segnare, tira giù rimbalzi, alza i gomiti, si rialza quando lo mandano per terra. Se in mezzo a tutto ciò firmasse un rinnovo, non sarebbe male.
DELAS 6 – Ma sì. Lo abbiamo massacrato spesso, il giraffone croato, che stasera ci sentiamo di assolverlo. Spesso più dannoso che utile, ma almeno stavolta si arrocca sul suo orgoglio, stampa una schiacciatona e consente a Cain di rifiatare e gestire i quattro falli. Poi, per carità, le belle partite sono altre.
FERRERO 5 – Un po’ quel maledetto infortunio alla caviglia che ne ha stoppato una stagione ottima, un po’ una taglia e una cilindrata davvero al limite per una serie playoff del genere. Fatto sta che in 5′ chiude con -20 di plus/minus, nonostante una belle tripla a segno. Sul canestro-partita di Landry difende bene, ma appunto la taglia e la cilidrata sono diverse rispetto a quelle dell’americano. E lì in cima il cuore da solo no riesce ad arrivare.
LARSON 6,5 – Non fermiamoci, nel giudizio, a quella cappellata fatta nel terzo quarto: palla persa e fallo sul canestro. L’americanino disputa una partita attenta, tesa a evitare i trappoloni di Brescia – di Moss in particolare – e a sprecare poco in attacco. Nove punti con otto tiri, tre assist, cinque rimbalzi. E purtroppo una penetrazione nel finale con poco tempo e troppi difensori davanti a sé.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.