Il lavoro per rompere la catena della violenza di genere
Procura della Repubblica e Soroptimist sottoscrivono una convenzione per aiutare donne vittime di abusi a rifarsi una vita

La violenza di genere mina i legami con la vita, e spesso interrompe l’autonomia di una donna colpendola in ciò che la rende libera: l’indipendenza economica.
Per questo è importante che le vittime di questa piaga possano tornare a credere in sé stesse e ad acquistare fiducia verso le istituzioni e lo Stato, che deve star loro vicino anche sotto questo aspetto.
Quattro donne del Varesotto, e per quattro mesi, cominceranno così da settembre un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro attraverso un innovativo accordo siglato oggi, giovedì 26 luglio fra Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese e Soroptimist International Italia e il due club locali di Varese e Busto Arsizio-Ticino Olona.
Si tratta di tirocini volontari che avranno la copertura economica da parte di Soroptimist, associazione di donne impegnate in attività professionali e manageriali che opera per la promozione dei diritti umani, l’avanzamento della condizione femminile, l’accettazione delle diversità, l’uguaglianza e lo sviluppo; l’associazione è inoltre fortemente impegnata a contrastare le violenze di genere.
La Procura della Repubblica di Varese, che si confronta da tempo con istituzioni e società civile per sostenere le donne vittime di violenza, ha inteso offrire la propria collaborazione per periodi di tirocinio volontario appunto per accrescere la fiducia delle vittime nel sistema giustizia. Si tratta dunque di un’iniziativa innovativa, finalizzata addormentare e accompagnare le donne vittime di violenza in un percorso verso la riconquista della propria autonomia, del rispetto sociale e famigliare.
Il lavoro negli uffici della Procura avverrà in ambiente protetto e riguarderà donne della provincia di Varese e avrà inizio al rientro dalle vacanze.
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