Pallino: “Bene per il nuovo CdA, ma qualcosa non è chiaro”

Il bando del Comune per il nuovo CdA, i prestiti, le questioni legali, il governo dell'ente, il personale. Il commissario della Fondazione spazia a tutto campo rispondendo ai tanti quesiti sorti negli ultimi giorni

Generico 2018

La sala del consiglio Molina era stracolma con tante persone in piedi. Oltre ai giornalisti erano presenti dirigenti e lavoratori della Fondazione, sindacalisti e parenti delle persone ospiti.

Un incontro insolito che il commissario Carmine Pallino ha convocato d’urgenza per puntualizzare la situazione della casa di riposo.

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Nella classica cartella stampa tre documenti: la settima relazione del commissariamento con cui si informa ATS Insubria su quanto svolto, il regolamento per il nucleo di controllo della mensa e del bar e il bilancio sociale del 2017.

I punti più attesi però riguardavano il bando del Comune di Varese per individuare il nuovo Consiglio di amministrazione e i servizi televisivi di Rete55 che chiedevano conto a Pallino di nuove assunzioni e consulenze.

IL GOVERNO DEL MOLINA

“Rammento che la destituzione del CdA Campiotti (a sentenza per i motivi indicati dal Tar) – ha affermato Pallino – è già stata confermata nel merito a favore di ATS dal Consiglio di Stato, che ha rinviato al Tar la questione per ulteriori motivi addotti sempre dal CdA uscente che ancora resiste alla decisione afferente la propria destituzione. Tengo a specificare che plaudo alla iniziativa del sindaco di Varese tesa a cessare il commissariamento quanto prima, ovviamente previo insediamento di un nuovo CdA per motivi di opportunità. Per questo motivo formalizzerò una richiesta al Sindaco di Varese tesa ad ottenere copia della determina che ha portato alla destituzione del CdA Campiotti posto che nella premessa del bando edito a firma del Sindaco Galimberti si legge che il CdA scade nel 2019 (!) posto che i motivi addotti potrebbero coadiuvare nel citati giudizi”.

Su questo punto il sindaco Davide Galimberti sostiene di non aver revocato alcunché “perché giuridicamente non posso farlo”. Nasce spontanea la domanda di quale sia il senso di un bando con un anno e mezzo di anticipo. “È in funzione della non volontà di ATS di confermare il commissario Pallino”.

In sostanza quindi il nuovo CdA entrerebbe in funzione solo alla data di decadenza di quello attuale presieduto da Campiotti, ma c’è di più e lo conferma il sindaco stesso. “Se il giudice amministrativo affermasse che ATS ha sbagliato, l’attuale CdA tornerebbe a svolgere le sue funzioni fino alla scadenza”.

Detto in parole povere si attende ancora il pronunciamento del Tar che potrebbe far tornare Campiotti per buona pace di chi si candiderà con il nuovo bando.

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LE QUESTIONI LEGALI

La vicenda del Molina non riguarda solo la governance, ma anche alcuni aspetti della gestione del patrimonio e non solo.

Oltre tre mesi fa sono state chiuse le indagini su Campiotti e Airoldi su Rete55. Al momento non si conoscono gli sviluppi, ma c’è da credere che non ci sia una archiviazione dei processi.

La novità di oggi è quanto riporta il commissario Pallino che parla esplicitamente del coinvolgimento anche di due figure apicali del Molina. “Ho avuto modo di denunciare alle autorità competenti (Procura di Varese) incresciosi episodi che hanno portato ad un danno patrimoniale ed altri accadimenti di presunta rilevanza penale che hanno riguardato fughe di notizie e presunti comportamenti a dir poco lesivi della dignità personale riferiti ad alcuni specifici ed identificati dipendenti, fornendo gli elementi in mio possesso e cautelando le attrezzature dei dipendenti coinvolti. Ho sospetto che almeno due dipendenti dell’alta direzione possano essere coinvolti nelle indagini penali di cui si è avuta notizia anche a mezzo stampa”.

Sempre il commissario ha puntualizzato nuovamente le azioni rivolte a Rete55 e alla Mata Spa. “Rendo noto di aver affidato prima d’ora ai legali della fondazione Molina mandato di verificare l’opportunità di richiedere a Rete 55 e Mata la restituzione di quanto erogato a fronte del prestito obbligazionario sottoscritto in difetto della legittimazione a deliberare da parte del CdA che ratificò la decisione del Presidente Campiotti, che ho sempre ritenuto almeno inopportuna. La tempestività dell’azione è fondamentale posto che, a differenza di quanto annunciato ai tempi dal legale di Campiotti, Avvocato Romano (cui peraltro vanno i miei auguri di pronta guarigione nella fase di convalescenza), l’azione di risarcimento danni avverso il Cda deposto si è perfettamente radicata nel Tribunale competente ed a gennaio 2019, attesa l’eventuale costituzione della compagnia assicurativa richiesta dalle parti convenute, verrà discusso nel merito il risarcimento richiesto di 1 milione di euro che potrebbe aumentare se l’azione verso Rete 55 e Mata si dimostrasse infruttuosa”.

Una decisione che mira a definire la questione dei famosi prestiti che Campiotti concesse ai due soggetti. Una situazione ingarbugliata in cui in parte è coinvolta anche la Fondazione Comunitaria del Varesotto, almeno per ciò che riguarda i rapporti con Mata spa.

LE ASSUNZIONI E LA SITUAZIONE DEL PERSONALE

Il commissario ha confermato che durante la sua gestione ha avviato due collaborazioni strategiche a tempo determinato. “La prima è stata impegnata in Regione e aveva due mandati precisi: verificare tutte le azioni anti corruzione e verificare lo stato del patrimonio. La seconda è una sostituzione di maternità e opera direttamente nella mia segreteria. Tengo ulteriormente a specificare che la gestione commissariale ha visto ad oggi ridurre il numero di dipendenti in forza a tempo indeterminato e il peso delle consulenze affidate anche malgrado il necessario ricorso ai legali per il robusto contenzioso che ci vede resistenti avverso le turbative imposte dalle azioni del deposto CdA nonché aumentare la produttività e la efficienza aziendale (per capirci attività e marginalità) sempre rispetto al 2016”.

Pallino ha poi spiegato che con 500 persone occupate il Molina ha un discreto turn over tutti i mesi e che nel prossimo futuro alcune persone, solo nel comparto assistenziale verranno confermate a tempo indeterminato. “Il primo nostro obiettivo è garantire qualità e comfort ai nostri ospiti”.

LA QUESTIONE DELLA MENSA E DEL BAR

Sulla mensa la novità principale, dopo aver risolto una querelle legale con la ditta Sodexo, è l’indizione di un bando per affidare l’incarico a una società. Mentre sul bar Pallino ha garantito che presto ci sarà una soluzione perché al momento quel servizio è chiuso dopo che l’ultima gestione, arrivata grazie a un bando, si è rivelata inadeguata e anche morosa rispetto alle scadenze dei pagamenti con l’ente. “Sappiamo il valore che ha il bar per gli ospiti. Vogliamo ristrutturare gli ambienti e nel frattempo provvederemo con un servizio provvisorio”.

 

 

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Agosto 2018
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