Bitcoin, la rinascita delle città fantasma

Le novità in ambito criptomonete sono molte: una delle ultime è con l'aiuto delle aziende di estrazione, è possibile oggi dare nuova vita alle città abbandonate, rivitalizzando economicamente luoghi prima considerati "morti" per sempre

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Le novità in ambito criptomonete sono molte: una delle ultime è con l’aiuto delle aziende di estrazione, è possibile oggi dare nuova vita alle città abbandonate, rivitalizzando economicamente luoghi prima considerati “morti” per sempre. La tecnologia in sé, invece, si preoccupa sempre di più della componente immateriale, come fa notare il Sole 24 Ore in uno dei suoi ultimi articoli.

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Il bitcoin per le città fantasma

In data 4 settembre dell’anno in corso, Bloomberg ha pubblicato un articolo in cui si parla della città canadese Ocean Falls. In questa città l’azienda di mining Ocean Falls Blockchain intende aprire una fattoria di estrazione di bitcoin e di ethereum, come riporta la società stessa sul suo sito ufficiale.

In passato quest’insediamento rientrava nella categoria delle monocittà: negli anni 50 i suoi abitanti (circa 5000 persone) lavoravano tutti per la stessa fabbrica, appartenente all’industria cartaria. Dal momento in cui quest’ultima richiedeva un grande dispendio energetico, all’epoca fu costruita una diga.

L’opera idraulica in questione è tuttora operativa e produce ancora oggi circa 13 megawatt di energia elettrica, il 75% della quale, però, rimane inutilizzato. La diga, infatti, non è collegata con nessuna delle reti nordamericane e dunque la vendita dell’energia elettrica in surplus si limita soltanto alle comunità locali. Inoltre, gli inverni rigidi e le frequenti piogge in bassa stagione fanno diminuire il già assente desiderio di molti imprenditori di trasferirsi e di aprire un’attività in questa zona. Diverso è invece lo scenario per i minatori del 21° secolo invece: nel maltempo e nel freddo quest’ultimi trovano un perfetto ecosistema per le proprie fattorie di mining, grazie alle quali la società può guadagnare sul valore di ripple o di altre criptovalute che abbiano raggiunto un prezzo consistente, risparmiando così sui meccanismi di raffreddamento necessari allo svolgimento della propria attività.

Non a caso, l’Ocean Falls Blockchain vuole acquistare 6 megawatt della diga, più della metà della sua capacità totale, facendo così riavviare l’economia di una città definita ormai fantasma.

Nel complesso, la popolazione e le autorità sono soddisfatti dell’affare, perché esso porta un notevole beneficio per i cittadini. Un punto molto importante per le parti interessate riguarda la volatilità delle criptovalute, fenomeno che spesso fa guadagnare somme considerevoli agli investitori e per questo non può essere di certo ignorato, visto che quando l’azienda ha iniziato a trattare con le autorità canadesi il prezzo della prima risorsa digitale era superiore agli 11 mila dollari. Le previsioni sostengono che si tornerà ad una cifra simile nei prossimi mesi.

Il problema energetico

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Quello che sta accadendo ad Ocean Falls può allo stesso modo far rinascere anche gli altri luoghi considerati da tempo disabitati. L’unico problema riguarda l’energia elettrica e purtroppo la questione centrale in tali territori riguarda proprio la necessità di una costante presenza di elettricità.

Dunque, in linea generale, l’introduzione della blockchain e l’uso delle valute digitali potrebbe consentire di raggiungere un livello di sviluppo mai visto prima in quanto la caratteristica principale dell’attività commerciale digitalizzata è la sua indifferenza verso il lato sociale del luogo in cui va ad immergersi. Un particolare che, e questa è la differenza principale, nel sistema finanziario classico gioca un ruolo di primaria importanza con tutti gli svantaggi che ne derivano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Settembre 2018
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