Da Rin, parole da Mastino: “In pista per fare il meglio possibile”

Il nuovo coach dei Mastini sta "studiando" la squadra in vista dell'esordio di domenica con Appiano. «Ogni gara servirà per migliorarci»

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È iniziata lunedì sera l’esperienza di Massimo Da Rin sulla panchina dei Mastini Varese Hockey. L’esperto tecnico ampezzano, 58 anni, ha preso in mano la squadra giallonera dopo le dimissioni di John Cacciatore e ringraziato il ds Matteo Malfatti che ha guidato Franchini e compagni nell’inatteso successo di Bressanone, vittoria da tre punti che ha portato i varesini al settimo posto.

Da Rin, con quale spirito ha iniziato la sua avventura in giallonero?
«L’hockey è sia un lavoro sia una passione nel quale metto tutto quello che ho per cercare di fare il meglio possibile. Cosa significhi “il meglio possibile” a Varese non lo so ancora perché finora ho visto una partita ad Alleghe e ho condotto un allenamento: valuterò con attenzione quale sistema di gioco applicare ma so che il tempo a disposizione è poco. Nell’hockey si gioca a ritmi serrati, ogni gara fa da metro per migliorare».

I Mastini fino a ora hanno 3 vittorie e 4 sconfitte: secondo lei, valutando la squadra e le avversarie, è un bottino adeguato?
«Rispetto agli ultimi anni, quando nella IHL c’erano tre blocchi di squadre distinti – forti, medie, più deboli – e Varese era nel terzo, mi pare che quest’anno ci sia un maggiore livellamento e i Mastini comunque hanno fatto una partenza discreta. Forse si poteva fare meglio nella partita con l’Ora ma in altre sconfitte – Alleghe o Pergine – il risultato è stato bugiardo. Di certo si possono migliorare alcune situazioni e il power play è una di queste».

Il suo predecessore, John Cacciatore, è rimasto in società. Vi siete parlati?
«Ci siamo visti e salutati perché ci conosciamo da tanti anni e so che John è persona a modo. Credo che da parte sua ci sia la disponibilità a dare una mano all’ambiente, conosce bene i giocatori e penso che possa essere ancora utile a Varese anche a livello di prima squadra».

Domenica al PalAlbani arriva l’Appiano, la squadra che ha battuto il “suo” Milano lo scorso anno in semifinale. Qualche sassolino nella scarpa da togliere?
«No, perché è vero che abbiamo perso quella serie disputata al mio ritorno dalle Paralimpiadi, con quel che ne consegue per l’organizzazione della squadra. Però in questi anni ho battuto tante volte l’Appiano e contro di loro ho vinto la Coppa Italia. Domenica sarei contento che la squadra dia il 100%: sarà una partita difficile ma se il Varese ha vinto a Bressanone può anche pensare di fare punti in casa con l’Appiano. Sono molto forti ma rispetto all’anno scorso hanno perso alcuni giocatori importanti: li conosco bene, li studieremo insieme».

Infine un ricordo della sua stagione da giocatore a Varese.
«Lo stadio, ahinoi, è lo stesso di allora e avrebbe bisogno di una rinfrescata, ma quando entro al PalAlbani i ricordi di allora riaffiorano. Erano anni in cui gli spalti erano pieni zeppi, in cui l’hockey a Varese rivaleggiava in popolarità con il basket ma purtroppo il nostro sport in Italia non è più quello di allora. Mi volle Brian Lefley, arrivai però “in ritardo” perché quando feci per la prima volta la preparazione con i Mastini le due società (ero al Cortina) non trovarono l’accordo economico. Ma qui trovai comunque grandi giocatori e un ambiente notevole».

Italian Hockey League
CLASSIFICA (7a giornata): Caldaro 16; Appiano, Merano 15; Alleghe 12; Bressanone 11; Pergine 10; VARESE 9; Ora, Valdifiemme 6; Como 5.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Ottobre 2018
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