Bruxelles “contro” la carta sconto benzina

Secondo la Commissione europea violerebbe le regole sulle aliquote Iva. L'Italia ha due mesi di tempo per mettersi "in regola". Daniela Maroni di Confcommercio: «Disposti a tutto per difendere lo sconto per chi vive al confine. Se si tornasse a far benzina in Svizzera il danno sarebbe gravissimo»

carta sconto benzina apertura

L’Europa contro la “nostra” carta sconto benzina. Bruxelles chiede all’ITALIA di uniformare al diritto dell’Unione Europea le norme sul prezzo del carburante nella regione Lombardia. 

La Commissione ha deciso di inviare all’Italia una lettera di costituzione in mora, perché la sua legislazione sul prezzo del carburante nella regione Lombardia “non rispetterebbe” il diritto dell’UE. La carta sconto benzina, ricordiamo, è attiva dal 2000 per tutti i residenti entro 20 chilometri di distanza dal confine svizzero.

«Le norme fiscali italiane consentono di ridurre l’aliquota IVA applicata al carburante quanto più la stazione di rifornimento è vicina al confine con la Svizzera» – si legge nella lettera della commissione Europea (nel link il testo integrale) inviata l’8 novembre.

«Ne derivano quindi due aliquote IVA diverse per lo stesso prodotto, a seconda del luogo in cui il prodotto è stato acquistato.
Tale normativa crea distorsioni della concorrenza e viola le disposizioni delle norme comuni dell’UE  che vieta agli Stati membri di trattare beni analoghi in modo diverso ai fini dell’IVA.
Se l’Italia non si attiverà entro i prossimi due mesi, la Commissione potrà inviare un parere motivato alle autorità italiane».

La lettera di messa in mora avvia la procedura d’infrazione. Insomma, il rischio concreto è che la carta sconto benzina venga abolita.

La rappresentante dei benzinai di Confcommercio Daniela Maroni si sta già attivando con il Governo e la Regione per chiedere un intervento. «C’è un errore tecnico perché l’agevolazione non riguarda l’Iva – spiega – In realtà si tratta di un rimborso concesso al cittadino comune. Ma non è solo questo il problema, la questione è molto più grave. Se la Ue ci costringesse a rinunciare alla carta sconto, lo Stato perderebbe quasi 300 milioni di euro: in poco tempo i cittadini che abitano a poca distanza dalla Svizzera riprenderebbero a far benzina oltre confine. Tutte tasse che non entrerebbero più in Italia. Metà degli impianti chiuderebbe con una conseguente desertificazione dei luoghi e una crisi occupazionale. In più c’è davvero un errore di fondo: non si tratta di aver applicato un’Iva differente, l’Iva è sempre al 22%, anche dove è attivo lo sconto ».

«Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità perché la Ue torni sui suoi passi. Contiamo sul fatto che ci sia stato un malinteso. Non possiamo assolutamente perdere questa opportunità».

Sulla questione è intervenuto anche il senatore Pd Alessandro Alfieri: «Ho presentato un’interrogazione al Governo per capire cosa intende fare in merito al contenzioso con la Commissione europea sullo sconto carburante nelle aree di confine fra Lombardia e Svizzera. La carta sconto benzina è un’esperienza positiva che non crea distorsioni nella concorrenza, ma al contrario riequilibra una situazione penalizzante per i cittadini e gli operatori del settore distributivo vicini al confine. Negli anni come PD lombardo abbiamo difeso sia a Roma sia a Bruxelles questa misura ed è importante che possa essere mantenuta».

«La carta sconto non si tocca – ammonisce la Vicepresidente del Consiglio della Regione Lombardia Francesca Brianza -. Lo sconto sulla benzina è una conquista della Lega e uno strumento che funziona molto bene da quasi 20. Non è un privilegio ma semplicemente un provvedimento di buon senso che permette di far rimanere capitali nel nostro Paese anziché deviarli oltre il confine. Attraverso lo sconto carburanti gli abitanti dei territori di confine sono incentivati a rifornirsi presso i nostri distributori locali invece di recarsi in Svizzera dove la tassazione permette prezzi più vantaggiosi. Oltre a questo ci sono evidenti ricadute positive anche per l’ambiente in quanto i veicoli devono fare meno strada, per i distributori che fatturano e pagano le tasse in Italia e per l’economia in generale perché, come sappiamo benissimo, una volta in svizzera il consumatore non si limita al pieno benzina ma acquista anche altri prodotti. Su questo punto – conclude Brianza – daremo battaglia se necessario perché questa mossa dell’Europa, in questo preciso momento storico, ha tutto il sapore di un vile attacco verso il nostro Paese, la nostra economia e verso i cittadini che abitano i territori si confine».

«La Carta Sconto Benzina non si tocca, difenderemo il nostro territorio – sottolinea il consigliere regionale della Lega Emanuele Monti – oggi l’Unione Europea sta tentanto di fare quello che, esattamente un anno fa, provò a fare l’allora maggioranza di governo di sinistra, togliere una sacrosanta e necessaria agevolazione a uno dei territori che dà già tantissimo allo Stato in termini di tasse. Un anno fa presentai una mozione urgente per ripristinare il fondo per la Carta sconto, dopo che in un primo momento la sinistra, al Senato, non lo aveva confermato».

«Eliminare la Carta Sconto Benzina significherebbe infliggere un duro colpo alla nostra economia – aggiunge il consigliere regionale del Carroccio Marco Colombo – senza questo incentivo, i nostri distributori non potrebbero reggere la concorrenza d’oltreconfine. Tutelare le peculiarità dei territori e le loro esigenze è una priorità per la Lega. Finché noi saremo al governo regionale e a quello nazionale, la Carta Sconto non si tocca e continuerà ad essere confermata come reale esigenza dei territori di confine».

Qui il testo completo della Legge Regionale

 

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Pubblicato il 23 Novembre 2018
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Commenti

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  1. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    Cosa aspettiamo a scaricarci da questa finta unione che a noi crea solo danni e umiliazioni? ormai è palese anche ai più sordi che il disegno politico europeo è quello di impedire qualsiasi mossa che possa farci uscire dal pantano in cui ci hanno infilato i governi precedenti dal 1996 in avanti. Il nuovo piano Funk va fermato o faremo la fine della Grecia.

    1. Avatar
      Scritto da Felice

      Tutti gli Stati europei hanno le medesime regole di bilancio e gli stessi parametri a cui rendere conto…è solo l’Italia che deve fare sempre la piagnona su tutta la linea.
      Che il vero problema sia proprio negli italiani e nella loro innata propensione a non rispettare le regole ed i trattati?

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