Il caso annoso del semaforo di Bernate

Prima era criticato da alcuni per la durata del rosso, poi è stato disattivato, ora è lampeggiante: il tutto, in un paese di poche case. L'opposizione di Uniti per cambiare chiede un intervento all'amministrazione

Casale Litta

Prima il rosso durava troppo (a detta di alcuni), adesso il semaforo è lampeggiante, da mesi. Paradossalmente, non parliamo di un incrocio trafficatissimo nel centro di una città, ma di un impianto in un paese minuscolo, Bernate.

A ri-sollevare il caso del semaforo ormai da mesi senza uso è l’opposizione di “Uniti per cambiare”.
«A distanza di quasi tre anni, la vicenda del semaforo di Bernate non pare essersi ancora serenamente conclusa, suscitando perplessità da parte di molti. Acquistato nel dicembre 2015, già superato dal D.M. 27 aprile 2017, voluto dai cittadini (così almeno riporta la Determinazione n. 23 del 21/12/2015: numerose e pressanti richieste da parte dei cittadini residenti nella frazione di Bernate, al fine di garantire la sicurezza), oggi, a novembre 2018, con una spesa di oltre 42.000 Euro, esso risulta ancora in modalità luce lampeggiante (cioè non operativo), ormai da mesi, sottratto alla sua precipua funzione e destinazione, ma comportante dei costi, quantomeno di energia elettrica (spese pagate, ricordiamolo, dalla collettività)» denuncia Nicola Turato, consigliere comunale e Capogruppo di “Uniti per cambiare”.

«Ci chiediamo, legittimamente (come stanno facendo anche diversi cittadini), perché non si riesca, dopo queste pressanti richieste e tutti gli accadimenti fino ad oggi occorsi (riunioni, petizioni, ecc.), a far funzionare un’opera pubblica che ha già economicamente inciso molto, in un territorio ridotto come il nostro. Specie ora che siamo nel periodo invernale, con condizioni metereologiche avverse e persistente oscurità. D’altronde, è bene ricordarlo, è stata la stessa Amministrazione in carica, lo scorso marzo, a dichiarare pubblicamente come “l’amministrazione comunale abbia il compito di perseguire il bene comune, che consiste anche nel tutelare la sicurezza dei cittadini”. Facciamolo, quindi. Ma in concreto e rapidamente. Pare, poi, che mesi fa sia circolata una lettera sul tema semaforo, diffusa solo alla popolazione della frazione di Bernate, di cui non ci è mai giunta copia (forse per pudore), in cui si riportava che il Gruppo di minoranza fosse “d’accordo”. Si, certamente: siamo d’accordo, come dimostrano gli atti formali in Comune. Ma d’accordo a che non sia inutilmente sprecato denaro pubblico e che sia perseguita la sicurezza stradale, nel rispetto della legge e delle norme regolamentari, con opere conformi e/o omologate. Basta andare in Via Mulino e capire perché ci pare opportuno evidenziare ciò, dato che non è così scontato. Più e più volte abbiamo segnalato (e segnaliamo tutt’oggi) insidie e pericoli stradali, o anche disservizi (basti ricordare la copiosa perdita fognaria in frazione Villadosia, o la vicenda, ancora in essere, che ha investito il precedente Revisore dei Conti, o circa due anni di segretario comunale, a tempo pieno, per il nostro piccolo Comune di 2.700 abitanti), così come in molteplici occasioni abbiamo chiesto, senza esito, di aderire a bandi pubblici per migliorare e/o mitigare queste situazioni. Visto che ci è stato rimproverato anche il fatto di non avere mai fatto un intervento in Consiglio Comunale, o non aver svolto la nostra funzione, noi semplicemente invitiamo, chiunque fosse interessato, ad andare a vedere e leggere tutti gli atti ed i documenti amministrativi, oltre che tutti i relativi accadimenti e le osservazioni ivi riportate. Massima trasparenza, per la piena verità dei fatti».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Novembre 2018
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