La protezione civile di Zamberletti raccontata agli studenti
Il giorno dopo il funerale del padre della Protezione Civile all'Enaip di Varese 180 ragazzi hanno partecipato ad un incontro per capire qual è stato il ruolo di Giuseppe Zamberletti
In questi giorni il suo nome e il suo operato era sulla bocca di tutti. Giuseppe Zamberletti e il lavoro che ha fatto per far nascere la Protezione Civile in Italia è stato raccontato da tante voci e forse qualche domanda tra chi non lo conosceva è sorta. È proprio per questo che nella mattinata del 30 gennaio –il giorno dopo il funerale del Senatore– all’Enaip di Varese in cattedra è salita proprio la creatura nata dal sogno di Zamberletti.
180 studenti delle classi prime e seconde dell’istituto, anche in aderenza alle indicazioni della Direzione Scolastica Provinciale, hanno così incontrato Paolo Cazzola. Cazzola non solo è docente Enaip e dirigente del Corpo Volontari di Protezione Civile “Nucleo Mobile di Pronto Intervento” ma è anche membro del Comitato Tecnico Scientifico di 112 Emergencies, di cui il Senatore Zamberletti era Presidente.
L’iniziativa, anche sulla scia di quanto auspicato dal Sindaco di Varese, ha avuto sia lo scopo di sensibilizzare i giovani ad una maggiore cultura di autoprotezione e della sicurezza attraverso il ricordo del padre fondatore della Protezione Civile italiana che quello di presentare il sistema dei soccorsi e di attività svolte dai Cadetti di protezione civile (dai 14 ai 17 anni) che diventeranno Soccorritori una volta maggiorenni.
Una mattinata per formare i giovani non solo all’inserimento lavorativo, ma anche per farne buoni Cittadini, capaci di raccogliere occasioni per essere utili al proprio Paese e alla propria comunità nel momento del bisogno. Occasione che Enaip vuole creare attraverso incontri come quelli in programma, organizzati con chi oggi opera nel volontariato proprio grazie all’esempio nobile di Giuseppe Zamberletti.
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