Quando le parole feriscono, le storie di Carolina e Flavia
Cyberbullismo, una piaga che affligge un'intera generazione. Chi non ce l'ha fatta e chi ha trovato il coraggio di denunciare

“Le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno”; poche righe scritte su un foglio di carta, diventate un manifesto contro tutti i bullismi.
Questo il cuore della lettera lasciata da Carolina Picchio, la quattordicenne di Novara (nella foto sopra) che la notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013 si toglie la vita a causa di un video diffuso in rete. Troppo grande l’umiliazione di vedersi in quel filmato condiviso sul web dai suoi coetanei, troppo mortificante leggere i commenti denigratori e gli insulti postati sui social.
Se oggi l’Italia ha una legge contro il cyberbullismo è anche grazie a lei, alle sue parole e alla tenacia di suo padre, Paolo Picchio, che da anni cerca di sensibilizzare i giovani proprio sul tema del bullismo in rete.
«Solo qualche anno fa sembrava impossibile ottenere una legge pensata per i ragazzi a prevenzione e contrasto del cyberbullismo. Oggi tutti parlano della Legge Ferrara» afferma Picchio.
La legge 29 maggio 2017, n. 71 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2017 ed è entrata in vigore il 18 giugno 2017 a contrasto del bullismo in rete.
Ciononostante, secondo i dati diffusi dalla Polizia Postale a fine 2018, quello del cyberbullismo resta un fenomeno sociale pericolosamente in crescita.

«La soluzione migliore è parlarne» consiglia Flavia Rizza. Vittima dei bulli della sua scuola (nella foto qui sopra) dagli otto ai quattordici anni, oggi Flavia è testimonial della campagna itinerante della Polizia di Stato “Una vita da Social” per un uso corretto di internet. «Parlatene con gli adulti di riferimento oppure andate alla polizia» consiglia la ragazza.
Una storia a lieto fine quella di Flavia che ha trovato il coraggio di denunciare i suoi bulli.
«Pensavano che fosse uno scherzo, ma non è così. Non si scherza con la vita degli altri».
Flavia e Paolo sono due dei protagonisti di DigitaLife, il docufilm prodotto da Varese Web in collaborazione con Rai Cinema e Fondazione Ente dello Spettacolo che racconta attraverso oltre cinquanta storie come Internet e il digitale hanno cambiato la nostra vita.
Il loro, oggi più che mai, è un messaggio importante: internet è una grande risorsa, spesso un mezzo che consente di raggiungere obiettivi importanti, ma come tutte le cose bisogna saperne fare buon uso.
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