Progetti e cantieri, cosa cambia e cambierà nel centro di Gallarate
Nel centro storico e appena intorno ci sono aree dismesse ancora in attesa di recupero, interventi in corso, corti storiche che potrebbero essere recuperate o demolite
Aree da riprogettare, edifici storici da recuperare (o abbattere?), progetti già nel cassetto Nel centro storico di Gallarate – e nella zona appena circostanti ci sono diversi punti dove sono previsti nuovi interventi edilizi, in sostituzione o recupero di edifici storici che in parte sono già stati abbattuti, in parte attendono di essere abbattuti o riqualificati. Zone che in modo diverso hanno un valore importante perché definiscono l’aspetto di spazi centrali della città, frutto di una storia centenaria. A distanza di un lustro dal precedente articolo, facciamo il punto su cosa cambia o cambierà.
Le corti di Via Mazzini
Qui l’intervento riguarda due edifici strutturati sulla forma della corte, tipica dei centri lombardi: in un caso (civico 8) si parla di un palazzo con retrostante corte allungata, chiusa anche sul lato che si affaccia sul corso del torrente Arno che attraversa Gallarate, e caratterizzata anche da alcuni elementi architettonici interessanti (nella foto a destra, guardando dall’interno della corte verso via Mazzini).
Nell’altro caso si tratta di un palazzo (civico 6) con portico interno, con due ali laterali e un cortile con un alto cedro, uno degli alberi più alti e antichi del centro della città (la parte affacciata sulla strada ospitava in passato la sede in affitto del Sestante, che il fotoclub ha dovuto abbandonare a causa d’improvvise infiltrazioni d’acqua che hanno reso pericolante il solaio). In origine era prevista l’edificazione di un fabbricato completamente nuovo, sostitutivo delle due corti: la Commissione Paesaggio del Comune aveva chiesto una revisione complessiva del progetto che tutelasse le forme della corte lombarda, ma poi si è fermato tutto. A distanza di cinque anni le facciate oggi sono coperte da un ponteggio e segnalate come pericolanti, ormai da oltre un anno, dal 2017. Resta da capire se le corti verranno tutelate o se anche questa parte di città storica andrà perduta: dipenderà anche dalle nuove regole fissate dalla Variante del Pgt, la cui approvazione è prevista nei prossimi mesi.
L’area ex Cantoni a Gallarate, via Cantoni
È l’ultima porzione della vecchia fabbrica tessile abbandonata da anni e già in parte riqualificata come parcheggio pubblico e polo scolastico Ipc Falcone. Dopo la demolizione degli ultimi resti dello stabilimento nel maggio 2012 (che comprendevano una palazzina uffici di gusto vagamente liberty), il progetto non è ancora partito e la grande area è ancora occupata dalle macerie. Nel 2013 era stato lanciato anche un appello per una discussione pubblica sugli edifici storici della città: l’area ex Cantoni si trova nel caso specifico proprio di fronte al pregevole fabbricato dell’Ospedale Civico progettato da Camillo Boito, uno degli edifici storici più importanti della città. Nel 2018 è emersa una nuova trattativa tra il privato e il Comune: il vecchio progetto (che prevedeva palazzine lungo la strada, una piazza pedonale e una torre di 70 metri) verrebbe sostituito da un’ampia area aperta con tre torri (vedi qui).
L’ex “casa feudale” di Gallarate, Piazza San Lorenzo-via Cavour
L’intervento di abbattimento e ricostruzione della “palazzina Liberty”, di cui si discuteva ancora nel 2013, è stato completato ormai integralmente: il vecchio cortile della casa feudale si è trasformato in una sorta di piazza pedonale tra via Cavour e via Cantoni.
L’area di Casa Calcaterra in Via Roma-Via Postporta
Dopo l’abbattimento non previsto di quanto rimaneva di Casa Calcaterra nell’estate del 2010, il Comune nel 2011 ha visto riconosciute le sue ragioni dalla giustizia amministrativa e ha avuto così la possibilità di “negoziare” la ricostruzione dell’area, chiedendo ai proprietari dell’area un intervento di alta qualità progettuale, affidato al celebre architetto portoghese Alvaro Siza, dopo la prima stesura la Commissione Paesaggio ha chiesto modifiche. A fine 2012, dopo una lunga stasi, è stato presentato un nuovo progetto (nel render qui a fianco): oggi, nel 2019, i palazzi di Alvaro Siza sono ormai quasi realtà e il cantiere è ormai a buon punto. Grazie al progetto, il Comune avrà a disposizione uno spazio di parcheggio pubblico, con un accesso stradale da via Roma e una uscita pedonale su via Postporta. In passato si era pensato che questo parcheggio potesse essere il primo passo per la pedonalizzazione di piazza Garibaldi, ma l’ipotesi ora è esclusa dall’amministrazione.
L’edificio del Daho’ in piazza Garibaldi
Occupa un intero isolato tra via Sironi, piazza Garibaldi, via Verdi e si può definire “del Daho’ ” dal nome della storica farmacia, esistente già nell’Ottocento. L’intervento non era nell’elenco del nostro articolo del 2013, perché è partito successivamente, dal 2015: il palazzo storico è stato tutelato integralmente e nel cortile interno si è lavorato per realizzare le autorimesse sotterranee, senza toccare il resto dell’edificio. Nel frattempo la farmacia e un noto locale al piano strada hanno continuato ad operare. Il cantiere è comunque ancora aperto.
L’area della cascina di Via Volta
Era occupata da un grosso cascinale abbattuto a inizio 2013, che comprendeva la casa su tre piani affacciata su via Volta e la parte rustica su via Cesare Battisti. L’area si trova all’estremità Nord della zona tra Corso Sempione, formata da diversi edifici della prima metà del Novecento (ville, villette, case con cortile) e identificata già a inizio del secolo scorso come parte della città, al di fuori del borgo un tempo murato. L’edificio della cascina era abbandonato e fortemente lesionato, già alcuni anni fa era stato presentato un primo progetto. Dopo l’ordinanza di messa in sicurezza fatta dal Comune e l’abbattimento, deve essere definito il progetto per ricostruire l’area. La proprietà del terreno è di un’immobiliare con sede a Mariano Comense; il progetto già presentato in Comune, curato da B&B Architects di Gallarate, prevedeva un edificio con volumetria pari a quella del fabbricato storico, con lo stesso orientamento (a L con fronte su via Volta). È prevista anche la cessione di una porzione di terreno per allargare via Volta e via Battisti in corrispondenza dell’edificio. La situazione era già così nel 2013 e in questo caso non c’è stata alcuna evoluzione.
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