Truffa delle assicurazioni, il 18 il verdetto
Chiesti otto anni e 4 mesi e 7400 euro di multa. Diverse le parti civili
Uno dei suoi clienti, del tutto ignaro, «si vide da un giorno all’altro conti correnti bloccati, e pignoramenti che compromisero del tutto la sua autonomia economica, a tal punto che dovette chiedere ad amici e parenti di prestargli soldi per fare la spesa».
Questo è solo uno degli esempi sentiti oggi in aula dai difensori dei truffati dall’assicuratrice accusata da numerosi clienti di truffa: 29 capi d’imputazione e 30 parti civili, sebbene alcuni di questi episodi risultino oggi prescritti.
Ma alcuni clienti hanno voluto andare a fondo su un giro di assicurazioni mai accese, carte di credito mai richieste e servizi assicurativi che nessuna delle parti difese dagli avvocati aveva mai chiesto.
La professionista secondo le parti civili – che hanno chiesto tutte la condanna e il risarcimento danni – “avrebbe sfruttato il rapporto fiduciario nato fra la clientela e suo padre, per mettere a segno i propri raggiri”.
Tra le parti civili anche l’associazione Unipol Sai (parte lesa) che ha chiesto a titolo di risarcimento quasi 540 mila euro a titolo di danni morali ed economici perpetrati dalla assicuratrice.
La decisione del giudice la sapremo il 18 marzo, non prima di aver ascoltato l’arringa difensiva.
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