Binda libero? Il Riesame dice no
Bocciata dal Tribunale della Libertà la richiesta dei difensori Martelli ed Esposito. L’appello fissato per l’11 luglio

No, non ci sono le condizioni sufficienti per rimettere in libertà Stefano Binda, in carcere dall’inverno del 2016 con l’accusa di omicidio volontario di Lidia Macchi, nel 1987 e un anno fa condannato per questo all’ergastolo.
I difensori avvocati varesini Patrizia Esposito e Sergio martelli avevano nel marzo scorso presentato istanza per la scarcerazione, sostenendo che venissero meno le tre esigenze cautelari alla base della decisione del giudice delle indagini preliminari di Varese.
Richiesta i cui termini per la decisione del Riesame scadevano ieri.
Sono invece confermate le date in cui si celebrerà l’appello, in Corte d’assise a Milano, per il secondo grado di giudizio richiesto sempre dalla difesa di Binda: prima udienza il prossimo 11 luglio, cui ne seguirà una seconda già in calendario per il 18 dello stesso mese.
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