Cinghiali, Rolfi: “Servono risposte, mettere la testa sotto la sabbia provoca disastri”

L'assessore: «Pronti a manifestare a Roma con agricoltori e cacciatori»

cinghiale apertura

“I cinghiali continuano a essere un problema in tutta la Lombardia. A Lodi hanno già causato un morto. La visione ideologica e anticaccia del ministero dell’Ambiente si sta rivelando dannosa”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi in merito ai problemi generati dalla presenza di cinghiali in Lombardia.

“La situazione rischia di andare fuori controllo – sostiene Rolfi – a causa di leggi anacronistiche. Sono pronto ad accompagnare a Roma gli agricoltori e i cacciatori lombardi per chiedere al ministero di muoversi. Servirebbe una mobilitazione corale di tutte le regioni insieme al mondo agricolo. L’attività di contenimento effettuata dai cacciatori è necessaria per tutelare la sicurezza delle coltivazioni agricole e anche delle persone, visti i danni generati dei cinghiali. Serve cambiare la legge 157, prevedendo espressamente la figura del cacciatore come operatore volontario, ossia una figura formata che si mette a disposizione delle polizie provinciale per contenere la diffusione di questa specie. I cacciatori svolgono un servizio gratuito alla collettività, visto che l’attività di contenimento dei pochi agenti di polizia provinciale rimasti risulta insufficiente”.

“Ha ragione il ministro Centinaio: bisogna riportare la competenza sulla caccia al Ministero dell’Agricoltura. Avremmo così una visione più pragmatica e concreta dei problemi” conclude Rolfi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Maggio 2019
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