Decreto sicurezza bis: si moltiplicano le iniziative a sostegno dei diritti umani
Tra le iniziative sit-in spontanei e organizzati, un presidio davanti alla Prefettura il 13 luglio e una tappa della marcia nazionale "Restiamo umani" in programma il 19 luglio
Il duro tira e molla sulla Sea Watch, ora i casi della Alan Kurdi e del veliero Alex. In questa estate di scontro tra il Governo e le Ong che si occupano di salvataggi in mare, a Varese si moltiplicano le iniziative di protesta e di sensibilizzazione sul tema dei diritti umani.
Mentre continua l’iniziativa del presidio spontaneo che si svolge ogni martedì sera dalle 21 in piazza San Vittore, ieri un’altro sit-in di solidarietà nel centro di Varese, questa volta convocato da N Azione Umana, «un contenitore di persone che – spiega Gisa Legatti, volto storico del volontariato varesino – partecipano a proprio titolo, con esperienze diverse e con ideologie diverse, ma che tutte si identificano nei due punti che N Azione Umana promuove ovvero, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo “Tutti gli uomini nascono uguali e hanno gli stessi diritti” e la disobbedienza civile contro qualsiasi provvedimento che contraddica quella dichiarazione». N Azione umana ha convocato u nuovo sit-in di protesta per lunedì 8 luglio alle 18, sempre al monumento di piazza del Garibaldino, a Varese.
Intanto sono annunciate altre due iniziative in programma il 13 e il 19 luglio a Varese, che verrano presentate oggi pomeriggio alle 18 in piazza Monte Grappa nel corso di una conferenza stampa del Comitato permanente per i diritti umani di Varese, aperta a tutti i cittadini.
Sabato 13 luglio, alle 11 davanti alla Prefettura di Varese, è in programma un presidio di protesta contro il Decreto sicurezza bis, mentre venerdì 19 luglio, farà tappa in città la Marcia nazionale “Restiamo umani”, partita da Trento il 20 giugno e che si concluderà – dopo aver toccato tutto il territorio italiano – a Roma. Per l’occasione saranno promosse a Varese diverse iniziative nell’arco della giornata e, in particolare, un corteo cittadino “Restiamo umani – Per i Diritti umani per tutti”.
«Il recente caso della Sea Watch3, ed oggi quella di Mediterranea – spiega Marilina L. Castiglioni, portavoce del Comitato permanente per i diritti umani – hanno portato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico il Decreto Sicurezza bis” che, considerato nel suo insieme, va oltre l’odiosa e cinica battaglia contro le Ong e non riguarda soltanto il respingimento delle navi umanitarie. Più in generale si vuole colpire chiunque sia “colpevole” di soccorso, con direttive, divieti, inasprimenti di sanzioni e pene. Sono in gioco l’attuazione del principio di legalità, che non si decide in base ai disegni politici di un partito e con atti d’indirizzo dell’esecutivo rivolti alla Magistratura, e il nostro patrimonio di democrazia che va difeso nelle aule parlamentari e in ogni luogo del Paese, dagli spazi di frontiera alle piazze delle nostre città».
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