“Per risolvere i problemi non servono le passerelle”
Il livello di eccellenza del personale di molti reparti non deve far dimenticare i problemi. L'accusa del Comitato Noi per l'ospedale

Il caldo di questi giorni ha fatto emergere alcune criticità negli ospedali del territorio. Giorgio Arca, del Comitato Noi per l’ospedale, fa il punto sulle condizioni di reparti nell’Asst Sette Laghi
L’Assessore Regionale Giulio Gallera durante la sua visita all’ASST Sette Laghi ha dichiarato che gli ospedali varesini sono eccellenti.
Siamo tutti consapevoli che ci siano diverse eccellenze di cui andare più che fieri che richiamano pazienti da tutta Italia, ma ciò non significa che siano tutte rose e fiori.
Di problemi nei nostri ospedali ce ne sono, purtroppo, tanti e noi che con i pazienti e gli operatori sanitari abbiamo a che fare, lo riscontriamo tutti i giorni, così come se ne accorgono gli utenti quando si rivolgono al pronto soccorso, vanno negli ambulatori per delle visite, chiedono un appuntamento per un esame, attendono di essere chiamati per un intervento ecc. ecc.
Possibile che l’assessore sia venuto a Varese solo per dichiarare che tutto funziona perfettamente e non per verificare l’esistenza delle criticità per poi provare a cercare delle soluzioni?
A noi farebbe piacere che i politici, invece di fare la classica passerella autocelebrativa, andassero sul serio a vedere con i loro occhi le difficoltà quotidiane di chi sta male, dei medici e degli infermieri.
Si è mai visto un assessore fare il giro tra i letti, parlare con i pazienti, chiedere loro cosa non va, andare negli ambulatori affollati o al cup, andare al PS nelle ore di punta, verificare con gli operatori sul campo le carenze oppure toccare con mano le condizioni dei reparti in grande sofferenza per mancanza di risorse e poi magari fare la lista delle cose che non vanno, invece di proclamarsi totalmente soddisfatto di quello che ha incontrato?
Perchè i politici e i vertici della sanità pubblica dovrebbero occupare quei posti per risolvere i problemi delle persone ammalate.
Mentre invece arrivano, fanno il tour turistico e se ne vanno, lasciandosi alle spalle tutti i problemi che, peraltro, non hanno nemmeno constatato.
Giorgio Arca
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