Busto Arsizio, una città che cambia senza snaturarsi
Un centinaio di persone hanno partecipato alla serata che si è svolta ai Molini Marzoli con i protagonisti delle interviste di Territori in Tour, progetto di Confartigianato e Varesenews
Busto Arsizio città delle imprese ma anche città dalla quale è necessario andare via per lavorare, collegata con Milano da due linee ferroviarie e tre stazioni (una in territorio di Castellanza ma molto usata anche dai bustocchi), attrattiva per le imprese di servizi ma piena di aree da recuperare, vicina alla metropoli ma con una sua identità culturale.
Il cambiamento di pelle della prima città della provincia, quinta in Lombardia è lento ma inesorabile ed è emerso nella serata di ieri, giovedì, ai Molini Marzoli per l’incontro organizzato da Confartigianato e Varesenews per raccontare come questa città sia la capitale della logistica con Hupac che muove 450 mila container all’anno, baricentro delle relazioni con l’area metropolitana grazie a collegamenti su ferro ogni 15 minuti, fulcro della futura “cittadella della salute”, centro di riferimento per l’offerta formativa (due università a distanza più che accettabile, numerosi istituti superiori qualificati e un Its, l’Incom), motore culturale (dall’Istituto Michelangelo Antonioni al Museo del Tessile, passando per la valorizzazione del liberty e l’ormai strutturato BA Film Festival).
E, ancora, sede dell’area industriale più importante della provincia (tra le prime d’Italia) e di ben 8.300 aziende attive, che ne fanno la seconda per numero dopo Varese dove, tuttavia, il peso è più spostato sul terziario che sul
manifatturiero.
Il sindaco Emanuele Antonelli, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri, il pendolare Stefano Marchionna, il presidente del consiglio comunale Valerio Mariani (nella sua veste di dipendente di Ferrovienord), Maria Rosaria Ramponi di Its Incom, Francesco Russo di Hupac, Maria Grazia Scianna di Bottega Artigiana hanno tratteggiato la direzione che la città ha preso.
Per Antonelli il cambiamento di Busto Arsizio è una necessità storica prima che culturale: «Il ruolo dell’amministratore è quello di accompagnarlo e creare le condizioni perchè imprese nuove si installino nel territorio. Devo dire che le giunte che mi hanno preceduto e anche la mia hanno permesso questo cambiamento. Basti vedere la crescita di Eolo e quella di Reti Spa, due realtà di cui c’è di che essere orgogliosi».
Vivace e interessante lo scambio di vedute tra Marchionna, che è anche rappresentante dei pendolari della Gallarate-Milano, e Valerio Mariani che hanno presentato due visioni opposte del servizio ferroviario regionale col primo che ha raccontato il calvario giornaliero dei treni pieni, dei guasti ad ogni pioggia, dei ritardi che sono la norma e del tempo libero che si riduce al minimo costringendo i pendolari ad inventarsi soluzioni per sopravvivere a questo ritmo casa-treno-lavoro-treno-casa.
A fare da contraltare proprio Valerio Mariani che ha spiegato come, in realtà, il numero di treni sia aumentato fino al punto di creare un collegamento metropolitano e di come i treni stessi siano migliori rispetto a qualche anno fa: certo – ha raccontato – ci sono molte cose da migliorare a partire dai problemi della rete che suggerisce si possano risolvere regionalizzandola.
Alla serata hanno preso parte anche il regista del video realizzato con le interviste selezionate dalle cinque tappe del tour estivo di Territori in Tour, JJ Bustamante, il presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli, e il direttore di Varesenews Marco Giovannelli.
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