Dopo la terza media: come scegliere la scuola per il futuro
Da martedì 8 a sabato 12 ottobre, a Malpensa Fiere si svolge il Salone dei Mestieri e delle Professioni, organizzato da Camera di Commercio per offrire spunti nella scelta
Si apre domani, martedì 8 settembre, al centro Malpensa Fiere il Salone dei Mestieri e delle Professioni. Uno spazio di orientamento per gli studenti in uscita dal ciclo primario per la scelta del percorso formativo superiore.
Fino al 12 ottobre, sarà l’occasione per rendersi conto delle proposte ma anche delle prospettive. L’appuntamento per i giovanissimi studenti è della Camera di Commercio che propone anche uno studio dell’andamento economico del territorio dal punto di vista delle necessità e delle prospettive.
Dall’indagine Excelsior emerge la fotografia della provincia: « La prima interessante considerazione – si legge in un passaggio – è che quasi il 70% delle imprese indica la preferenza per un diploma o una qualifica professionale e per il 7% richiede la laurea. Per poco più di un quarto dei lavoratori non è necessaria una formazione specifica. In questa quota ci sono le figure professionali non qualificate (addetti alle pulizie, inservienti, manovali…). Conta molto anche l’esperienza, anche per i meno qualificati. Poiché per chi esce dalla scuola è praticamente impossibile avere un’esperienza diretta di lavoro, questi dati rinforzano l’importanza dell’alternanza e degli stage durante gli studi».
TITOLO DI STUDIO
«E’ interessante notare – si afferma dell’indagine Excelsior – che poco più del 30% delle imprese gradisce un diploma senza specificare quale, e questo significa che potete anche “riconvertire” le vostre scelte se durante gli studi vi accorgete di esservi sbagliati, perché avrete una formazione relativamente flessibile certificata dal diploma».
Secondo questa indagine, gli indirizzi di studio dei diplomi di scuola secondaria superiore più richiesti dalle imprese della provincia :
Amministrazione, finanza e marketing 19%
Meccanica, meccatronica ed energia 12%
Turismo, enogastronomia e ospitalità7%
Elettronica ed elettrotecnica 7%
Liceo artistico 4%
Trasporti e logistica 4%
Informatica e telecomunicazioni 3%
Liceo linguistico 2%
Chimica, materiali e biotecnologie 2%
Sistema moda 2%
Agrario, agroalimentare e agroindustria 2%
Altri indirizzi 3%
La formazione professionale è più rigida e più immediatamente legata al tipo di lavoro, infatti quasi il 90% delle imprese specifica una preferenza di indirizzo per la qualifica professionale.
Meccanico 19%
Ristorazione 18%
Benessere 13%
Servizi di vendita 8%
Elettrico 6%
Amministrativo segreteriale 4%
Impianti termoidraulici 3%
Edile Sistemi e servizi logistici 3%
Servizi di custodia e accoglienza 2%
Riparazione dei veicoli a motore 2%
Altri indirizzi 7%
LE FIGURE PROFESSIONALI PIU’ DIFFICILE DA TROVARE
Dirigenti 45,3%
Professioni intellettuali, scientifiche, alta specializzazione 30,6%
Professioni tecniche 39,7%
Impiegati 22,4%
Professioni qualificate nel commercio e servizi 19,6%
Operai specializzati 32,4%
Conduttori impianti e macchinari 29,2%
Professioni non qualificate 10,9%
«Le maggiori difficoltà riguardano le professioni high skill (dirigenti, specialisti e tecnici) ma, per un terzo dei lavoratori, anche gli operai specializzati (ad esempio, carpentieri, artigiani del legno, fornai). Le imprese hanno difficoltà a trovare anche persone che svolgano professioni non qualificate (una su dieci), professioni magari faticose o che operano in condizioni lavorative più disagiate (ad esempio addetti alle pulizie, manovali, operatori ecologici).
La difficoltà di reperimento può essere dovuta a molti motivi, fondamentalmente la mancanza di candidati (42%) e la loro impreparazione (50%). Nel primo caso, potete fare molto scegliendo il giusto indirizzo di studi, nel secondo caso una parte di responsabilità è delle scuola, ma voi potete darvi da fare studiando di più e magari cercando esperienze di stage».
SETTORI DOVE LA RICHIESTA DI MANODOPERA E’ PIU’ ELEVATA
« I settori della provincia in cui le imprese hanno maggiore difficoltà nel trovare la figura professionale che cercano sono l’industria del legno e dei mobili (47%), soprattutto a causa dell’inadeguata preparazione dei candidati, l’industria tessile e dell’abbigliamento (40%) e quella meccanica ( 35%) anche in questo caso soprattutto per mancanza di competenze adeguate».
COMPETENZE RICHIESTE
«L’Indagine Excelsior divide le competenze in quattro grandi gruppi: comunicative, tecnologiche, trasversali e “green”, queste ultime legate alla tutela dell’ambiente. La maggior parte delle competenze sono intorno al 40% o superiori quindi datevi da fare per procurarvele, le imprese della provincia inoltre sono mediamente più «esigenti» rispetto ala media delle imprese nazionali.
Le competenze richieste dalle imprese per le professioni qualificate
Capacità comunicative (scritte e orali) 44%
Capacità tecnologiche ( competenze digitali 32% e linguaggi e metodi matematici e informatici 23%)
Capacità trasversali ( flessibilità e adattamento 73& e capacità di lavorare in gruppo 59%)
Le due capacità più richieste sono entrambe trasversali: flessibilità e adattamento sono richieste a sette lavoratori su dieci e la capacità di lavorare in gruppo a quasi sei lavoratori su dieci.
Sono comunque fondamentali anche le altre capacità trasversali: il lavoro in autonomia e la capacità di risolvere i problemi, la capacità di comunicare in italiano, scritto e orale, e l’attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.
Tutte le altre competenze sono molto meno richieste, fino a un minimo del 14% per la capacità di applicare le tecnologie 4.0. Questo non significa che si tratti di caratteristiche di poca importanza, ma significa che al momento sono richieste ad una quota limitata di persone, o non sono richieste dalle caratteristiche dell’impresa. Le tecnologie legate all’Industria 4.0 rappresentano il futuro ed è da attendersi che queste competenze diventeranno sempre più importanti».
SCARICA TUTTA L’INDAGINE FailasceltagiustaVA_2018
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