Ponte di Ognissanti, il Varesotto tra le mete più gettonate
Lo stima Coldiretti che spiega che i turisti sono alla ricerca di buon cibo, natura e tradizioni: nel Varesotto si scelgono Lago Maggiore e Ceresio
Buon cibo, tradizioni e natura più forti del tempo incerto. E così, per il “ponte” di Ognissanti è boom delle prenotazioni in agriturismo, con il Varesotto e i suoi laghi (in primis Maggiore e Ceresio) tra le mete più gettonate degli italiani, ma non solo: anche dall’estero si contano molti turisti che hanno scelto le terre insubri per trascorrere nella provincia prealpina questo “fine settimana lungo” che, iniziato con la notte di Halloween, si protrarrà fino a domenica.
Sono 6,2 milioni gli italiani che hanno deciso di concedersi qualche giorno di vacanza in occasione della festività di Ognissanti, nonostante il maltempo. Lo stima Coldiretti, evidenziando peraltro che circa il 90% dei vacanzieri rimarrà in Italia. Sono molti dunque a sfidare le incertezze del meteo pur di concedersi qualche giorno di relax approfittando della combinazione favorevole della festività. Una situazione che ha favorito scelte last minute con sempre più italiani che si affidano alle prenotazioni su internet anche approfittando di offerte più convenienti, anche nei nostri agriturismi.
E, come detto, il territorio rientra tra le mete più gettonate: non a caso, assieme alle città d’arte, sono proprio le montagne e i laghi a scalare la classifica delle preferenze degli italiani per il “ponte”. Non solo: come sottolinea Massimo Grignani, presidente regionale e provinciale di Terranostra, “sono in molti ad approfittare di questo “fine settimana lungo” per dedicarsi a un turismo legato all’enogastronomia con le specialità tipiche della tradizione contadina negli agriturismi di Campagna Amica delle nostre terre. Ospiti stregati dal “buono” da mangiare, oltrechè dal “bello” da vedere e da vivere: il cibo, infatti, gioca un ruolo sempre più centrale nelle scelte di una meta dove trascorrere le vacanze. E sempre più visitatori scelgono l’agriturismo come elemento di contatto tra natura, cibo e territorio, senza contare che siamo nel mezzo di un autunno-super per la raccolta delle castagne, dopo il boom registrato già a settembre per i funghi: quindi, anche tanti cercatori sono in arrivo nei nostri boschi”.
Oggi, dunque, l’elemento-cibo ha un ruolo fondamentale nella strategia del turismo rurale prealpinao dove sarà sempre più importante puntare sul recupero e sull’attualizzazione di quella “cucina di memoria” che parte dagli ingredienti territoriali che legano passato, presente e futuro: “Con il mese di novembre, entriamo a pieno titolo in quella stagione “fredda” che, tradizionalmente, segnava la fine dei raccolti in campagna” rimarca il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori.
“Nelle dispense rurali – conclude Grignani – ritroviamo in questo periodo tutti gli elementi di punta di una cucina di tradizione, quella stessa che ancor oggi i nostri agriturismi propongono grazie a una ricerca gastronomica che diviene elemento di distinzione e cultura, e che è sempre più apprezzata. Da un lato, in agriturismo si ritrovano i piatti di un tempo, la cui testimonianza si perde nei secoli: dall’altro, grazie soprattutto al lavoro degli Agrichef, gli ingredienti contadini sono posti al centro di preparazioni in chiave contemporanea, sempre più apprezzati dalle nuove generazioni di gourmand. La zucca, molto utilizzata in questi giorni, ne è appunto un esempio straordinario”.
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