Il fotografo Giorgio Lotti si racconta agli studenti dell’Insubria
Lectio magistralis martedì 17 dicembre al Padiglione Morselli dove è in corso fino al 7 gennaio la sua mostra «Colore, colore, colore»

Giorgio Lotti in cattedra all’Università dell’Insubria: il
grande fotografo si racconta agli studenti e al pubblico in una lectio magistralis martedì 17 dicembre alle 15 al Padiglione Morselli, in via Ottorino Rossi 9 a Varese, dove è in corso fino al 7 gennaio la sua mostra «Colore, colore, colore».
Il nuovo evento si intitola «Giorgio Lotti oltre un milione di scatti: dal fotogiornalismo alle ricerche su arte, luce e colore» ed è un intreccio di immagini e commento in cui il
maestro, tra aneddoti, ricordi e trucchi del mestiere, ripercorre le tappe della sua carriera: dai fondamentali anni di fotoreporter sino alle ultime ricerche di convergenza con l’arte.
Collaboratore dagli anni Cinquanta di importanti quotidiani e settimanali nazionali e internazionali come «Milano sera», «La Notte», «Il Mondo», «Settimo giorno» e «Paris Match», Lotti dal 1964 al 1997 ha fatto parte della redazione dello storico
settimanale «Epoca» e poi dal 2002 ha collaborato con «Panorama», immortalando personaggi di fama internazionale, dalla politica al mondo dello spettacolo, e testimoniando eventi di portata mondiale in oltre cinquant’anni di attività.
La lectio è promossa dal Crisac, Centro di ricerca sulla storia dell’arte contemporanea diretto da Andrea Spiriti, nell’ambito del dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio, in concomitanza con la mostra «Colore, colore, colore. 50 scatti di Giorgio Lotti tra natura, luce e astrazione cromatica»,
curata da Massimiliano Ferrario e Laura Facchin e in corso al Padiglione Morselli fino al 7 gennaio, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 ad eccezione della pausa festiva.
Le opere esposte, parte di due cicli tematici omogenei, «Luce e mare» e «Luce, colore, emozioni», ben testimoniano la capacità di fare dialogare fotografia e pittura, conciliando le specificità in un tutt’uno armonico, sinestetico. Aprono e chiudono il percorso espositivo due fotografie che affiancano, al protagonismo delle
cromie, la figura umana e la componente segnico-scrittoria.
La prima è intitolata «La luce, il sole, l’uomo. Questa stupenda storia che è la luce»; nella seconda, un «Autoritratto», campeggia la dicitura «Art. Fotografi Italiani», omaggio alla grande
fotografia artistica italiana di cui Lotti è stato ed è un assoluto protagonista.
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