Il futuro dell’ospedale di Angera: servizi garantiti ma poco personale

Asst sette laghi ha presentato il progetto per il rilancio dell’Ondoli, che diventerà parte dell’hub ospedaliero del Lago Maggiore assieme alle strutture di Luino e Cittiglio

angera varie

L’ospedale di Angera tornerà a essere una struttura attiva e capace di rispondere alle esigenze degli abitanti della sponda lombarda del Lago Maggiore. Questo è il futuro del Carlo Ondoli, presentato venerdì 6 dicembre ad Angera in una sala consigliare gremita, in occasione dell’incontro organizzato dai sindaci dell’Ambito territoriale di Sesto Calende.

Pronto a partire già verso la fine del 2019, il piano per il rilancio della struttura è stato illustrato da Emanuele Monti, presidente della commissione sanità di regione Lombardia, Gianni Bonelli, direttore generale di Asst sette laghi, e Lucas Maria Gutierrez, direttore generale di Ats Insubria.

Secondo quanto dichiarato dai relatori, l’ospedale Carlo Ondoli continuerà a essere un ospedale per acuti efficiente (vale a dire con un pronto soccorso, un reparto di medicina e di chirurgia) e sarà migliorata la qualità dei servizi già garantiti. «L’ospedale di Angera – ha fatto sapere Emanuele Monti – è stato e rimarrà un ospedale per acuti, ed entrerà a far parte assieme alle strutture di Luino e Cittiglio di un hub capace di rispondere alle necessità del suo territorio».

Il progetto di rilancio si basa infatti sulla realizzazione di una rete di collegamento tra gli ospedali gestiti da Asst sette laghi, che permetta ai pazienti di ricevere una prima diagnosi nell’ospedale più vicino, e in caso di necessità procedere al ricovero in strutture specializzate in determinati trattamenti.

Il piano di rilancio comprende anche altri progetti. Il primo riguarda la realizzazione di un presidio ospedaliero territoriale con 20 posti a disposizione dei pazienti che non avranno bisogno di essere ricoverati in reparti specialistici o che dovranno seguire percorsi di riabilitazione. Ci sarà poi il potenziamento dei servizi ambulatoriali per la pediatria e la ginecologia.  Si individuerà la figura di un’infermiera di famiglia e di comunità. Si procederà inoltre alla realizzazione di un presidio sociosanitario territoriale a Sesto Calende. Si studierà, infine, un servizio di dialisi per i turisti che d’estate affollano le località vicine al lago Maggiore.

«C’è un problema che riguarda tutta Italia – ha detto Gianni Bonelli – ed è la carenza di personale medico specializzato rispetto ai bisogni delle strutture. Per questo motivo abbiamo bisogno di rendere l’ospedale di Angera più attrattivo per i nuovi medici, e convincerli che lavorare nella nostra struttura è un’esperienza formativa e stimolante».

La grande partecipazione all’incontro di venerdì sera «è il segno – ha commentato il sindaco di Angera Alessandro Paladini Molgora – di quanto i cittadini, non solo di Angera ma di tutti i comuni vicini, siano legati al loro ospedale». Proprio i cittadini hanno infatti preso la parola al termine della serata per dar voce ad alcuni dei loro dubbi e delle loro incertezze. La carenza di personale è ciò che sembra preoccupare di più. Si fa fatica infatti a immaginare come l’ospedale di Angera riesca ad attirare nuovi medici e competere in questo ambito con le strutture più avanzate a livello tecnologico. Un altro timore diffuso riguarda le difficoltà durante i trasferimenti dei pazienti, in particolare per lo spostamento dei bambini, che in caso di necessità verrebbero trasferiti all’ospedale Del Ponte di Varese.

 

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Pubblicato il 07 Dicembre 2019
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