In molti in san Vittore per l’ultimo saluto ad Arturo Redaelli
I funerali si sono svolti mercoledì 8 gennaio nella Basilica di San Vittore in Varese. La salma tumulata a Giubiano
Erano in molti nella basilica di san Vittore a dare l’ultimo saluto all’ingegnere Arturo Redaelli.
Oltre ad amici e parenti, c’erano infatti molte personalità varesine – da Angelo Monti a Franco Giannantoni, da Giuseppe Armocida a Francesco Pierantozzi – mentre diversi sono stati i concelebranti, come don Michele Barban e monsignor Luigi Panighetti, che nella predica ha ricordato come fosse «Un uomo amato dalla famiglia e riconosciuto per il suo grande lavoro dalla città. La morte sembra che spazzi via ogni cosa: ma non spazza via ciò che lui ha fatto, è stato ed è».
La città deve molto a Redaelli: grande amico di monsignor Pasquale Macchi, arciprete del Sacro Monte, ha lavorato gratuitamente per rendere il piccolo centro fruibile ai varesini. Tra gli ultimi progetti gli ascensori che portano dal Mosè alla Balconata sopra l’arrivo della Via Sacra.
Ma non è l’unico lavoro per cui resterà nella memoria di chi lo ha conosciuto: ha disegnato e diretto i lavori per piazza XX Settembre, quelli per il Campus sportivo di via Pirandello, per la Lindt di Induno Olona, per la palestra del campus dell’Università dell’Insubria.
Al termine della cerimonia la salma ha proseguito il suo viaggio per la sepoltura nel cimitero di Giubiano, a Varese.
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