A qualcuno piace manzo: la carne bovina è la preferita dei varesotti
Lo studio di Coldiretti: la "carne rossa" precede nelle classifiche di gradimento il pollame e i tagli suini. Il presidente Fiori: «La gente contraria a un'eventuale tassazione europea»
È la carne bovina la preferita dei consumatori del Varesotto. Lo segnala la Coldiretti provinciale che, a margine di una presa di posizione contro la possibile introduzione di una legge europea sulle carni, ha stilato la classifica delle tipologie più acquistate e grigliate, spadellate o arrostite sul nostro territorio.
Secondo una rilevazione svolta da Coldiretti presso i “Mercati di Campagna Amica”, emerge che i diversi tagli bovini sono i prediletti e precedono in questa golosa classifica le cosiddette “carni bianche”, quelle provenienti da pollo, coniglio e simili. Sul podio anche il – sempre amatissimo – maiale, davanti alla carne di capra che vanta nelle nostre valli una vasta nicchia di appassionati.
Il sondaggio di Coldiretti sottolinea come il 75% degli intervistati porta in tavola la carne almeno una volta alla settimana mentre il 70% pone grande attenzione alla provenienza e alla tracciabilità della carne. Un altro dato riguarda chi consuma sia carne bianca sia carne rossa, ovvero il 60% degli avventori dei “mercatini” organizzati settimanalmente dall’associazione di categoria che nel contempo ha chiesto agli intervistati anche quale sia il piatto preferito.
La più semplice bistecca è davanti a tutti, ma dopo le grigliate troviamo grande apprezzamento per un piatto tipico (uno dei pochi) della provincia, i bruscitti (alla bustocca, o bruscitt alla varesina). E poi ancora roast-beef, tartare, costate, ali di pollo ma anche gli altri grandi classici nostrani come le cotolette alla milanese, i polpettoni, i brasati e i mondeghili, cioè le polpettine di carni miste, uova e pan grattato tipici della zona ovest della regione. Oltre alla carne trita per cucinare l’immancabile ragù.
Sempre secondo i dati raccolti da Coldiretti, 9 persone su 10 tra quelle intervistate in provincia sono contrarie sulla ventilata tassa europea sulla carne che potrebbe arrivare nel 2022. Un provvedimento che, se venisse approvato, porterebbe a un’imposta del 25% su carni bovine, suine e sul pollame andando a finanziare il cosiddetto green deal. «I vantaggi di una dieta completa che includa la carne sono indiscussi dal punto di vista scientifico – ricorda Fernando Fiori, presidente di Coldiretti – Il 24% dei cittadini ne porta in tavola tra i 200 e i 400 grammi alla settimana, altri meno ancora, nel complesso al di sotto del limite di 500 grammi consigliato dall’organizzazione mondiale della sanità (OMS). Per quanto ci riguarda – conclude Fiori – il 45% dei consumatori privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine».
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