Un varesino in Marocco per il “Panda raid”

Mauro Montalbetti parteciperà per la seconda volta al rally dedicato alle Fiat Panda d’epoca, che attraverserà un percorso di 3.000 chilometri nel deserto del Marocco.

Mauro Montalbetti in Marocco per il "Panda raid"

375 Fiat Panda sbarcheranno in Marocco ai primi di marzo per sfidarsi in una gara lunga 3.000 chilometri sulle sabbie del deserto del Sahara. Si tratta del “Panda raid”: la competizione estrema dedicata alla piccola ma intramontabile utilitaria italiana, che per il secondo anno consecutivo vedrà la partecipazione di un varesino. Mauro Montalbetti sarà infatti parte di uno degli equipaggi che il 6 marzo si imbarcheranno per prendere parte all’avventura.

E il “Panda raid” vuole proprio essere un’avventura a tutti gli effetti. La gara è infatti aperta esclusivamente ai modelli Fiat Panda o Seat Marbella usciti dalla fabbrica prima del 2003, e gli equipaggi avranno a disposizione solamente stradario, bussola e il loro istinto per trovare il traguardo di ognuna delle sei tappe in cui è divisa la gara.

«Ho deciso – racconta Mauro Montalbetti – di partecipare all’edizione 2019 dopo averne parlato con un gruppo di amici di Borgomanero che avevano già gareggiato l’anno prima. Questa sarà per me la seconda volta al “Panda raid” e sarò in equipaggio con Giovanni Aniello, anche lui di Borgomanero».

Alla gara parteciperanno 375 equipaggi provenienti da tutta Europa. «È un evento – aggiunge Montalbetti – all’insegna del divertimento, e più che la competizione prevale lo scambio e il dialogo. Nel corso della tappa si è soli, ma una volta arrivati al campo si conoscono nuove persone, si discute di auto e si stringe amicizia. È un bel modo di confrontarsi con persone di culture diverse dalla nostra».

Mauro Montalbetti in Marocco per il "Panda raid"

Come si può però immaginare, affrontare 3.000 chilometri nel deserto non è affatto una passeggiata, e il rischio di trovarsi bloccati in mezzo alla sabbia è sempre dietro l’angolo. «Nella edizione scorsa – racconta Montalbetti – siamo rimasti insabbiati con l’auto in mezzo al deserto e nello scontro si sono rotti i giunti delle ruote. Abbiamo dovuto attivare il gps di emergenza, e dopo quattro ore sono arrivati i soccorsi».

Il Marocco è comunque un luogo affascinante, e raggiungere una delle città più belle e importanti dell’intero Maghreb dopo sei giorni trascorsi tra dune di sabbia, sole e strade sconnesse è un’esperienza veramente emozionante. «Quando finalmente abbiamo raggiunto l’arrivo a Marrakech – racconta Montalbetti – è stato bellissimo. Ci siamo classificati 45esimi, ma per noi che eravamo partiti senza preparazione la gara non è stata per nulla facile».

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Pubblicato il 09 Febbraio 2020
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