“Visiere made in Casciago”: 6000 pezzi consegnati in tutta Italia
I promotori dell'iniziativa hanno completato la seconda campagna di donazioni e rilanciano: «Il progetto non è concluso, vogliamo produrre altri 5mila pezzi»

Da un’idea “intercettata” sul web alla produzione in serie e alla consegna a ospedali e forze dell’ordine: sono già 6mila le visiere in plastica prodotte da un gruppo di amici con base a Casciago e distribuite a una lunga lista di strutture sparse in tutta Italia (e anche in Canton Ticino).
La vicenda è nota ai lettori di Varesenews: nei primi giorni di aprile (QUI l’articolo) un gruppi di cinque giovani ha iniziato a realizzare visiere facciali in PVC con cui proteggersi – insieme ad altri accorgimenti – dal contagio dovuto al coronavirus.
L’iniziativa è piaciuta anche al sindaco di Casciago, Mirko Reto, che ha acquistato quattro stampanti 3D (apparecchiature che poi resteranno in dotazione alle scuole locali e alla Protezione Civile Valtinella) per avviare un’altra produzione (già 1200 visiere donate) grazie all’aiuto nel settaggio e nella progettazione del gruppo di Simone, Carlo, Bruno, Marco e Samuele.
Grazie ad altre donazioni di materiale, la vicenda ha iniziato a “macinare” numeri sempre maggiori: dapprima sono stati riforniti i reparti degli ospedali del circondario (Varese, Gallarate, Cittiglio, Como), poi via via il raggio di azione si è allargato e oltre agli operatori sanitari sono stati raggiunti quelli delle Forze dell’Ordine.
Ora, a meno di venti giorni dall’avvio del progetto, i cinque “fondatori” hanno pubblicato un ulteriore video nel quale “fanno la conta” di tutte le consegne, effettuate o previste a breve termine. Un elenco che impressiona, nel bene, sia per la quantità di dispositivi prodotti (appunto, circa 6mila) sia per il numero di strutture raggiunte: si toccano davvero tante località italiane a partire da Codogno – laddove venne individuato il primo caso di Covid-19 – a molte realtà lombarde fino ad arrivare anche al Centro e al Sud con il pronto soccorso di Ostuni o con l’ospedale di Salerno passando da Loreto e Chiavari, Latina e Roccella Jonica.
«Il progetto non è ancora concluso» annuncia però Simon, uno dei cinque promotori dell’iniziativa. «Dopo la prima campagna per produrre 1.000 visiere, stiamo completando la produzione della seconda campagna di donazione che ci ha permesso di produrne altre 5.000 ma fra qualche giorno partiremo con la terza “tornata” per acquistare il materiale e fare altri 5.000 pezzi».
IL SITO CHE LANCIA LA NUOVA RACCOLTA FONDI
«Questo oggetto ha potenzialità, si produce velocemente ed è economico. Non è la soluzione a tutti i problemi – avevano raccontato Carlo e lo stesso Simon nella prima intervista al nostro giornale – ma in questo momento può dare una grossa mano. Ha dei limiti, che conosciamo e che comunichiamo alle realtà alle quali doniamo i pezzi e non va usata da sola ma unitamente alle mascherine e agli altri dispositivi». Di certo però, è un aiuto concreto che ha conquistato tante persone.
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