I numeri italiani dell’Omofobia, in attesa della giornata internazionale
Li pubblica Arcigay Varese, che ha proposto una panchina arcobaleno in città. Le iniziative on line per il 17 maggio

Il 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Secondi i dati dell’Eurobarometro, il 44% degli italiani si sente ancora a disagio nel vedere due uomini darsi la mano o baciarsi in pubblico (di fronte a una media europea del 34%). E Il 44% si sentirebbe a proprio agio se il proprio figlio avesse una relazione omosessuale.
E ancora: 1 italiano su 2 si sentirebbe a disagio se avesse un collega transgender. E a proposito di persone trans, solo il 43% degli italiani pensa che le persone trans dovrebbero avere la possibilità di cambiare i documenti in modo che corrispondano alla nuova identità dopo il cambio di genere (di fronte a una media europea del 59%).
I nuovi dati di ILGA Europe, l’associazione ombrello di tutte le associazioni lgbti+, indicano inoltre che l’Italia si trova ora al 35esimo posto su 49 paesi europei per pieno rispetto dei diritti LGBTI+.
LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE
«In Provincia di Varese persistono problemi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere – Spiega Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese – La criticità maggiore risulta essere l’ambito lavorativo, con persone che subiscono scherno e disprezzo da parte dei propri colleghi o del proprio datore di lavoro. Casi che purtroppo faticano ad essere denunciati per i più disparati motivi, tra i quali il timore di ripercussioni, specie in caso di contratti a tempo determinato».
Arcigay Varese proporrà nei prossimi mesi, compatibilmente con il contesto attuale, un piano rivolto ai sindacati per contrastare in maniera efficace le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere e un altro piano rivolto alle aziende per implementare in maniera efficace politiche e strategie di Diversity & Inclusion.
Per quanto riguarda i sindacati, si vorrebbe proporre l’attivazione di uno sportello apposito contro le discriminazioni in ambito lavorativo.
Problemi anche nel mondo dello sport: «A fine 2019 abbiamo contattato le squadre di diverse discipline sportive in Provincia e nella città di Varese, anche molto importanti, per il nostro progetto “In campo contro l’omofobia» – conclude Boschini – Tuttavia, abbiamo ricevuto molti silenzi imbarazzati o rifiuti. Combattere la discriminazione e il bullismo nello sport in cui vi sono anche molti giovani è fondamentali. I valori del rispetto tra persone non dovrebbero mai mancare e questi rifiuti o silenzi ci hanno molto colpiti. Facciamo un appello pubblico a queste squadre affinché ci ricontattino. Non si può avere timore nel combattere le discriminazioni»
LE INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE
Arcigay Varese ha richiesto al Comune di Varese la realizzazione di una panchina arcobaleno in un parco pubblico della città. Non è stato possibile realizzarla quest’anno, ma l’auspicio è quello di poterla fare più avanti.
Quest’anno, con il patrocinio del Comune di Varese, Arcigay Varese ha realizzato un video di sensibilizzazione che sarà promosso sui social, nonché sui canali istituzionali del Comune di Varese.
È stata creata anche una pagina dedicata sul sito arcigayvarese.it/idahobit2020, in cui l’associazione raccoglie fondi online per le attività rivolte alla comunità LGBTI+.
Sabato 16 maggio alle 18:00 è prevista una diretta in streaming con l’onorevole Alessandro Zan, l’onorevole Laura Boldrini, la senatrice Monica Cirinnà e la senatrice Alessandra Maiorino. Sarà una tavola rotonda sui progetti di legge depositati sul contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. La diretta sarà trasmessa su Arcigay.it e sulle pagine di Arcigay Varese e del Varese Pride. Sempre su arcigay.it saranno disponibile i dati aggiornati delle discriminazioni in Italia.
Infine, per domenica 17 maggio, l’associazione propone un appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini: esponete un simbolo con la bandiera arcobaleno a sei colori e mandateci una foto su WhatsApp al numero 0332 164 7552. Il materiale ricevuto sarà pubblicato sui canali dell’associazione.
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Onestamente questa discriminazione nei riguardi dei gay in Italia non la ve proprio. Ricordiamoci che negli anni scorsi in Puglia e in Sicilia sono stati eletti gay dichiarati. Per quanto riguarda il campo del lavoro mi ricordo che negli anni settanta, quando lavoravo in una grande azienda tessile, c’era un operaio gay ostentato che non solo non era discriminato ma consultato spesso e volentieri dai colleghi che chiedevano consigli in vari campi in particolare riguardo i viaggi.