C’è voglia di teatro a Varese: Il dibattito delle commissioni sull’ipotesi Politeama
Una riunione lunghissima - oltre due ore e mezza, tutte on line - ha messo sul campo i primi pro e contro, e le prime precisazioni, di maggioranza e opposizioni
C’è chi apprezza l’idea che si torni finalmente a parlare di realizzare a Varese un teatro, stabile e duraturo, e c’è chi si domanda perchè si debba scegliere tra quello provvisorio ma ancora meritoriamente attivo e il nuovo luogo di cultura ma piu piccolo. C’è chi loda l’idea di poter ridare vita a un luogo abbandonato da anni e chi punta il dito sulla sempre minore disponibilità di posti auto per un luogo che viene raggiunto nella maggior parte dei casi di sera, e quindi necessariamente in macchina.
E’ stato molto ampio e approfondito il dibattito sulla fattibilità del teatro di Varese nella struttura del Politeama che ha preso spunto dal documento presentato dall’amministrazione: un dibattito stimolato anche dal gran numero di consiglieri coinvolti, tutti i membri delle tre commissioni cultura, urbanistica e lavori pubblici.
Presieduta da Francesco Spatola la riunione, ancora una volta in remoto e trasmessa sul canale youtube del Comune, è stata aperta dalle dichiarazioni di Davide Galimberti, che oltre ad essere sindaco di Varese ha ancora ad interim l’assessorato alla cultura.
Galimberti ha illustrato il corposo documento, 40 pagine in tutto, che ha sottoposto ai membri della commissione due alternative: fare un teatro più piccolo dell’esistente in piazza Repubblica, o riqualificare il Politeama. Premettendo, per quest’ultima ipotesi, che si è trattato di «Un’idea maturata a fronte di diverse interlocuzioni informali con Attilio Fontana sull’argomento – ha spiegato Galimberti – che ci hanno convinto a prendere subito contatto con la fondazione Molina, la quale ha lavorato per verificare la possibilità di concretizzare questa idea».
In realtà, va subito precisato un punto: nessuno ha nemmeno preso in considerazione l’idea di realizzare un teatro nuovo, ma più piccolo, in piazza Repubblica. Nessuno, dalla maggioranza e dall’opposizione, ha sostenuto questa ipotesi, che ovviamente non faceva parte dei desiderata dalla giunta ma non è stata nemmeno valutata da chi la giunta non la sostiene affatto.
La discussione, dunque, ha visto contrapposto alla proposta del Politeama non un progetto futuro di teatro in piazza Repubblica, ma il teatro tenda attuale .
In diversi casi è stata evocata anche una terza ipotesi: quella di mantenere sia l’attuale teatro Apollonio sia il progetto del Politeama. A lanciarla per primo il consigliere Luca Boldetti (Lista Orrigoni) sostenuto però, per esempio, anche da Fabio Binelli (Lega). Una proposta considerata da Francesco Spatola (PD) come insostenibile economicamente, oltre che inopportuna per l’eccessiva concorrenza che si farebbero tra loro. Ma vissuta in maniera più “agnostica” da Valerio Crugnola (Lista Galimberti), che ha sostenuto come “Nulla osta che un privato decida di fare un altro più grande teatro, magari da un’altra parte”.
Le maggiori voci critiche all’ipotesi del Politeama arrivano naturalmente dalle opposizioni, e sono due: la prima è rivolta alla capienza del nuovo teatro che nello studio di fattibilità è di poco meno di 900 posti, mentre quella attuale tocca i 1200 posti. A parlare di questo, soprattutto Fabio Binelli e Luca Boldetti.
La seconda critica riguarda invece la possibilità di parcheggio: per i rappresentanti della minoranza troppo poco per un palazzo che gestirà eventi per cosi tante persone. A sottolineare la scarsità di posti sono stati in particolare Fabio Binelli e Simone Longhini (Forza Italia): quest’ultimo ha anche introdotto la preoccupazione sul futuro dell’assessorato ai servizi sociali, che nella riqualificazione sarà sfrattato dagli attuali uffici. La questione parcheggi, per la maggioranza e per la giunta è invece decisamente più sfumata: visto che l’autosilo delle Corti dista solo 250 metri e in quello stesso raggio, o anche a distanza ancora inferiore, ci sono il parcheggio di via Mazzini e il metropark di piazzale Trieste. A loro, parzialmente, si aggrega Valerio Vigoni (Lista Orrigoni) che ha commentato «Se vai a Teatro a Milano mica hai il posteggio di fianco, la gente cammina. E le Corti ci sono lo stesso, anche per il Politeama»; ma poi ne approfitta per segnalare «L’importanza di mantenere il più possibile il parcheggio di piazzale Kennedy, per noi un importante hub per raggiungere il centro».
Gli elementi più importanti a favore del Politeama sono due: innanzitutto, la possibilità di ottenere un nuovo teatro stabile dopo tanti anni attraverso la riqualificazione di un’area in pieno centro che era abbandonata da anni. A parlare in particolare dell’importanza di questa scelta è Enzo Laforgia (Progetto Concittadino), appoggiato subito dopo da Emilio Corbetta (PD) e Francesco Spatola.
Valerio Crugnola (Lista Galimberti) ha invece sottolineato il secondo importante elemento a favore: la grande versatilità dell’ipotesi Politeama, una struttura che potrebbe essere utilizzata “7 giorni su sette e 24 ore su ventiquattro”.
E se anche le motivazioni positive a favore fossero considerate poco incisive, arriva il commento di Luca Paris (PD): «La ragione, in base alla reale e concreta fattibilità dell’intervento, dice certamente Politeama; il cuore avrebbe detto un edificio tutto nuovo, da progettare e costruire insieme ai cittadini di Varese. Ma bisogna guardare la realtà: il progetto del Politeama è concretizzabile, il resto no».
Quello che ha vinto comunque è stato il dialogo: ampio, costruttivo, non scontato. Un confronto che ha dato l’idea di una “voglia di teatro” di cui i rappresentanti dell’amministrazione hanno ringraziato:«La sfida degli amministratori è di declinare in maniera concreta un desiderio – ha commentato l’assessore all’urbanistica Andrea Civati – E in questi 70 anni di assenza di un teatro a Varese e 20 di teatro provvisorio Varese ha dimostrato un grande desiderio di teatro».
L’intero dibattito è visibile qui sotto, nel video della seduta raccolto nel canale youtube del comune di Varese.
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