Scuole dell’infanzia: i conti non tornano
Scoperte, senza ammortizzatori sociali, almeno 4 settimane di stipendi per educatori e personale ausiliario. E le rette dei centri estivi non coprono i costi

Moltissime hanno riaperto per accogliere una piccola parte dei loro bambini nei centri estivi ma per le scuole dell’infanzia il futuro rimane più che mai incerto. “Perché i conti possano tornare mancano almeno 4 settimane di Fis”, spiega Sandro Di Gregorio, consulente del lavoro per alcune della Fism (Federazione italiane scuole materne) di Varese.
Prima ancora di come riaprire a settembre, il problema per molti asili è arrivarci a settembre.
L’associazione raccoglie oltre 160 scuole convenzionate e di queste ad essere in difficoltà sono soprattutto le più grandi, quelle con 6 o più dipendenti. “Le più piccole hanno usufruiscono della cassa in deroga che è riconosciuta per un maggior numero di settimane – spiega Di Gregorio – ma per le scuole più grandi, in regime di Fis, pur considerando le ferie che non sono state completamente maturate, mancano all’appello almeno 4 settimane di ammortizzatori sociali”. Ed essendo le scuole dell’infanzia convenzionate nella quasi totalità enti morali non a scopo di lucro, un mese di stipendi per sei dipendenti sono una cifra importante.
“Le scuole sono rimaste chiuse da febbraio e i centri estivi sono stati riaperti per spirito di servizio, mantenendo basse le rette nonostante i maggiori costi dovuti alle linee guida per il contenimento dei contagi, proprio per garantire un servizio alle famiglie, anche se in perdita”, aggiunge Maria Chiara Moneta presidente della Fism.
In attesa di sapere da ciascun Comune se e quanto le amministrazioni pubbliche potranno partecipare alla spesa, i centri estivi delle materne sono partiti consapevoli di non coprire le spese. “Siamo contenti di essere partiti perché nonostante i timori e la diffidenza iniziali, ci siamo accorti che le famiglie, e soprattutto i bambini sono contenti di tornare a frequentare gli amici, anche se con minori libertà, regole e modalità differenti”, aggiunge la Moneta.
Ma l’assenza di un mese di ammortizzatori sociali in queste condizioni rimane un problema serio.
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