L’Uomo che non credeva agli oroscopi
Il romanzo di Tommy Calabrese a vent'anni dalla sua scomparsa della vulcanica figura dell'avvocato Tonino Merlo

Dopo un paio di raccolte di storie e racconti Tommy Calabrese con il suo primo romanzo “L’Uomo che non credeva agli oroscopi” ti cattura con il suo stile brioso e avvolgente.
Ambientato nel quartiere di San Fermo, che nella città di Varese ha permesso l’insediamento delle varie ondate di immigrazione interna degli anni ’50 e ’60, il racconto è l’autobiografia di un lavoratore pendolare che con l’immaginazione e la fantasia trova la giusta misura per convivere con l’alienazione che quotidianamente lo affligge.
Nel mentre sempre di corsa e con i capelli arruffati si dibatte per raggiungere il suo luogo di lavoro. Ma è anche singolarmente l’omaggio e il dovuto ricordo, a vent’anni dalla sua scomparsa, della vulcanica figura dell’avvocato Tonino Merlo, che nel suo essere decisamente controcorrente scelse in quel quartiere popolare la dimora per la sua numerosa famiglia. Diventando l’ineguagliabile punto di riferimento per tanti giovani in cerca della loro strada.
Come si può leggere nella piccola appendice biografica curata dalla figlia Silvia,Tonino diede vita al gruppo scout San Fermo 1, e fu uno degli animatori dei Comitati di quartiere che rivendicarono e conquistarono quei servizi sociali essenziali ( farmacia, posta, ambulatori medici, trasporti, scuole, ecc. ) per la vita sociale e civile di quel luogo. Altresì, da cattolico del dissenso si innamorò della rivoluzione sandinista avvenuta in Nicaragua, impegnandosi negli anni ’80 attraverso la fondazione del Centro Documentazione America Latina, per il riscatto e l’emancipazione di quei popoli.
Tommy è rimasto letteralmente folgorato da questa intrepida figura e dal suo forsennato dinamismo, al punto da trasferire il suo immaginario su scenari e protagonisti surreali che hanno dato linfa alla sua verve narrativa.
Il libro costa 15 euro ed è in vendita su Amazon, perché per Calabrese in questo modo si può evitare di dover sottostare ai contratti capestro di qualche piccolo editore, assai costosi per gli autori sconosciuti.
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