Duecento arcieri a Malpensafiere: c’è il “Memorial Bernardini”
Due giorni sulle pedane allestite dalla Arcieri Tre Torri per 192 atleti provenienti da diverse regioni: in palio il trofeo dedicato al grande atleta, tecnico e inventore scomparso due anni fa
Sarà un fine settimana da “tutto esaurito” sulle pedale di tiro con l’arco allestite a Malpensafiere, il grande polo fieristico a due passi dall’uscita autostradale di Busto Arsizio che ospiterà la terza edizione del Memorial Gianni Bernardini.
Per la precisione, sono 192 gli atleti iscritti su 192 posti disponibili, a conferma della voglia di praticare sport in questo periodo complicato e di farlo in una situazione – quella creata dagli organizzatori della Arcieri Tre Torri di Cardano al Campo – che permette di gareggiare in sicurezza dal punto di vista sanitario. E che agevola anche la presenza di atleti disabili, grazie alle attrezzature che rendono accessibili le pedane e tutte le strutture. La “Tre Torri” è affiancata in questo evento dalla Fitarco regionale, dal Coni provinciale e dalla Varese Sport Commission.
Tre i turni in programma: sabato 28 le gare prenderanno il via alle 15,30. Domenica 29 invece due sessioni di tiro: al mattino dalle ore 9 e al pomeriggio dalle ore 14; in tutti i casi l’accreditamento dei partecipanti aprirà mezz’ora prima dell’avvio dei tiri. Caccia aperta quindi a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro, inaugurato nel 2018 dalla vittoria di Luigi Dragoni e proseguita nel 2019 con il successo di Fernando Vicini. La gara ha respiro interregionale, si disputa sulla distanza dei 18 metri ed è aperta ad atleti e atlete di tutte le classi ad eccezione dei Giovanissimi.
La manifestazione vuole celebrare la figura di Gianni Bernardini, ravennate d’origine e bustocco di adozione, scomparso nel 2018 (a soli 67 anni) dopo una lunga e prestigiosa carriera nel mondo del tiro con l’arco. Bernardini è stato atleta azzurro (ha preso parte anche al Mondiale Campagna del ’90 in Norvegia) ed è quindi stato tecnico della Nazionale guidando anche la moglie, Carmen Ceriotti, a sua volta atleta di alto livello. Insieme a Giorgio Poggi è colui che ha introdotto in Italia l’arco compound e nella sua attività è stato anche inventore e produttore di materiale arcieristico.
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