Fontana: “Predisposto il ricorso contro Dpcm, Lombardia dovrebbe essere in zona arancione”
Il Governatore ha confermato alla stampa dal Pirellone che l'ente si è mosso per vie legali per cambiare la zona assegnata

Il Presidente lombardo Attilio Fontana ha annunciato che gli avvocati di Regione Lombardia stanno finendo di preparare il ricorso contro il Dpcm con il quale verranno contestati i parametri di classificazione delle regioni che domenica hanno determinato la zona rossa per la Regione Lombardia: «Si impugna nella parte in cui vengono dettati i criteri facendo riferimento agli scenari e ai livelli di rischio».
Secondo quanto anticipato dal Presidente la contestazione sarà concentrata sul fatto che tra gli attuali criteri con per la classificazione delle zone è dato un peso troppo sbilanciato sul dato dell’indice Rt.
«Quello dell’Rt – ha spiegato Fontana – è un dato strutturalmente in ritardo, tanto che la decisione presa venerdì scorso è basta su dati compresi tra il 23 e il 30 dicembre. Inoltre i limiti di questo parametro sono stati abbassati alla soglia di 1.25 rendendolo troppo stringente». Secondo Regione Lombardia, invece, maggiore importanze dovrebbe essere data all’incidenza dei casi «che è un dato più aggiornato e aderente alla realtà».
Fontana ha detto che il ricorso sarà presentato al Tar del Lazio tra lunedì sera e martedì. Il presidente ha però aggiunto che «è stata fatta una richiesta di sospensione della zona rossa, a cui non è stata data risposta dal Governo. Mi rendo conto che adesso la situazione è complicata. Ma nel caso in cui il Governo dovesse darci una risposta siamo pronti a cambiare idea sul ricorso».
«Io sono assolutamente convinto – ha detto Fonatana – che l’applicazione più coerente e corretta dei parametri, dovrà condurre alla conseguenza che la Lombardia non si trovi in zona rossa ma si trovi in arancione”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente Fontana ha detto che “nel sistema di monitoraggio ho sempre sostenuto l’importanza dell’incidenza su 100 mila abitanti. Un elemento che nasce non da una mia suggestione, tant’è vero che lo stesso ministero della Salute il 7 gennaio scorso ha inviato alla Conferenza delle Regioni un documento frutto di un lavoro con l’Istituto Superiore di Sanità in vista della Conferenza Stato-Regioni avente ad oggetto la revisione del sistema di valutazione e monitoraggio”.
“Un documento – ha sottolineato il presidente Fontana – nel quale viene evidenziata l’importanza di tener conto di un limite di incidenza oltre il quale adottare misure di mitigazione, a prescindere dai livelli di rischio e Rt, considerato che oltre i 300 casi per 100 mila abitanti si verifica un sovraccarico dei servizi assistenziali: noi alla data della settimana oggetto del monitoraggio 4-10 gennaio eravamo intorno a 135, quindi non in area critica, come invece molte altre regioni che sono rimaste in zona arancione”.
“Sono convinto che l’applicazione più coerente e corretta dei parametri – ha concluso il governatore Fontana – dovrà coerentemente condurre la Regione Lombardia dalla zona rossa a quella arancione. Nel caso in cui il Governo desse un riscontro alle nostre richieste, saremo pronti a ritirare il ricorso”.
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