Strautins e Ruzzier danno fuoco alle polveri

Il playmaker e l'ala protagonisti di una partita brillante. Scola vince il duello argentino con Delia. Primo vero assaggio di Serie A per Virginio e Librizzi

Openjobmetis Varese - Acqua San Bernardo Cantù 80-90

Facciamo uno strappo alla regola: oggi accanto ai nomi dei giocatori troverete un giudizio sulla loro partita ma non il consueto numero a indicare il voto. Inutile racchiudere in una cifra un match condizionato da troppe variabili extracestistiche (non conosciamo nel dettaglio le condizioni fisiche degli atleti nel corso della malattia dalla quale, finalmente, sono guariti).

MORSE – L’ultimo a lasciare la quarantena, tra i giocatori a disposizione. Abile a farsi trovare pronto dagli scarichi dei compagni nei pressi del canestro: a quel punto dovrebbe completare l’opera più spesso (ma, appunto, i motori non erano al massimo). I liberi, però, vanno migliorati.

SCOLA – Stuzzicato dal derby argentino (Delia era con lui nella squadra che ha conquistato l’argento ai mondiali di Cina 2019) fa subito capire al connazionale che, se vuole, il posto nell’albiceleste è ancora suo. Lo raddoppiano spesso, ma El General chiude ugualmente con 17 punti, 9 rimbalzi, 5 falli subiti e 6/6 ai liberi. Luis, ricordati che domenica prossima sono graditi anche miracoli.

DE NICOLAO – Scatta, è il caso di dirlo, dalla panchina e mette in campo tanta faccia tosta. Assist, serpentine, blitz in difesa. Non c’è solo l’oro, è vero (dall’arco è in deficit, l’antisportivo nasce da una scelta sbagliata), ma la verve è la stessa delle prime partite, nonostante la lunga quarantena.

RUZZIER – Insieme a De Vico è l’unico sano al 100% e l’unico a essersi allenato con continuità. Mettiamoci anche la sfida alla squadra della sua città e ne esce una prova gagliarda, nella quale Ruz salta spesso Fernandez in un duello piacevole da vedere, con il rivale che replica dall’arco alle scorribande del “nostro”.

STRAUTINS – Altro ex, forse con un pizzico di veleno da smaltire, si carica di responsabilità fin da subito, provandoci sia con l’assalto di potenza sia con le fucilate da lontano. Bene, molto bene, sia in attacco (le percentuali si guastano solo nel finale) sia a rimbalzo (ben 14!) mentre in copertura è ancora tanto acerbo. Forse, in difesa, si fida troppo dei suoi mezzi fisici quando invece dovrebbe imparare meglio il posizionamento e i meccanismi collettivi. Al di là di questo, è l’MVP per i lettori della nostra #direttaVN.

Openjobmetis, mezz’ora da applausi. Poi Trieste vince con le triple

DE VICO Meno pirotecnico di altre volte, però piuttosto concreto nel cercare i rimbalzi, convertire i liberi, nel farsi trovare pronto per il tiro da fuori. Non una prova memorabile, però una gara ampiamente sufficiente anche per come ha cercato di “coprire” i giovani.

FERRERO – Forse quello più in difficoltà su un campo dove un paio di anni fa disputò una gara memorabile. Che non sia al meglio lo si vede fin da subito, quando è costretto a inseguire gli attaccanti arrivando spesso tardi. Si toglie lo sfizio della tripla che fa sognare per l’ultima volta nel miracolo, poco dopo la mezz’ora.

LIBRIZZI – Chili e centimetri sono quello che sono, però il playmakerino dell’Under 18 non si fa intimorire e alla prima occasione sforna un assist coi fiocchi. Poi mette le sue gambe rapide al servizio della difesa. Peccato non arrivi il canestro, lo avrebbe meritato.

VIRGINIO – Nicolò il canestro invece lo trova, firmando con 2 punti l’esordio addirittura in quintetto base. Non si fa “menate” quando ha la palla in mano, però dall’arco non trova gloria. I triestini lo puntano fin da subito, un bel battesimo del fuoco utile a farsi le ossa.

VAN VELSEN – Completa nel finale il trio dei babies biancorossi, riprendendo un discorso aperto sul finire degli anni Novanta da papà Marco.

L’orgoglio di Bulleri: “Emozionato per come siamo scesi in campo”

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Gennaio 2021
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