Con la zona gialla riapre il castello di Masnago: è tra i primi musei in Lombardia
La mostra "Nel salotto del collezionista" con capolavori di Francesco Hayez, Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Giacomo Balla e altri era stata "chiusa" dal lockdown e riapre martedì 2 fino al 2 maggio

Con l’arrivo della zona gialla, riapre i battenti “Nel salotto del collezionista“, la rassegna ospitata al castello di Masnago e promossa da Fondazione Cariplo, Fondazione Comunitaria del Varesotto e Comune di Varese: sarà infatti riaperta al pubblico da martedì 2 febbraio.
Si tratta di uno dei primi musei di Lombardia a riaprire: solo a Milano, la Bicocca apre un giorno dopo, il 3 febbraio, poi tocca alle Gallerie d’Italia (giovedì 4) e alla Pinacoteca di Brera, il 9 febbraio, mentre non è ancora noto quando riaprirannoPalazzo Reale e il Castello Sforzesco.
Il percorso espositivo è importante: oltre 70 opere, con capolavori di Francesco Hayez, Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Adolfo Wildt provenienti da prestigiose istituzioni museali della Lombardia come il Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci e il Museo Poldi Pezzoli di Milano, la Casa Museo Lodovico Pogliaghi al Sacro Monte di Varese, o il Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri di Gallarate.
La chiusura era prevista per il 31 gennaio, ma è stata decisa una proroga fino al 2 maggio 2021: così da oggi martedì 2 febbraio, dopo la collocazione della Lombardia in zona gialla e quindi la riapertura dei musei, l’esposizione sarà finalmente riaperta ai visitatori, con orari che vanno dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.
La rassegna è promossa dalla Fondazione Cariplo, dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto e dal Comune di Varese ed è la decima e ultima tappa dell’iniziativa Open, tour di eventi espositivi che ha portato il patrimonio artistico dell’ente milanese in tutta la Lombardia, nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
La mostra, inizialmente prevista per la primavera del 2020, era stata poi riprogrammata in autunno e aveva aperto i battenti il 3 ottobre per essere poi chiusa a inizio novembre a causa delle restrizioni dettate dalla prevenzione del Covid.
In un mese erano stati circa un migliaio i visitatori che avevano potuto godere della visita all’esposizione: con il lockdown gli organizzatori hanno mantenuto l’attenzione con la produzione di otto video storie dedicate alle opere e alle famiglie di mecenati e filantropi protagonisti della mostra. Tre sono stati invece gli appuntamenti di approfondimento (virtualtalking), anch’essi dedicati ai temi del mecenatismo, del collezionismo e dell’arte organizzati in collaborazione con l’Università dell’Insubria e con il Museo MA*GA di Gallarate e un quarto appuntamento – in collaborazione con il FAI – è in programma per le prossime settimane.
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