“Al Molina abbiamo cento persone da vaccinare, ma non arrivano le dosi”

Il presidente della Fondazione Molina lancia un grido di allarme. "La destinazione dei vaccini disponibili, pochi o tanti che siano, non può escludere le RSA"

Generica 2020

La pandemia ha colpito duramente le Rsa. È ancora vivo il ricordo del dramma tra marzo e aprile di un anno fa. Ogni giorno arrivava un grido di allarme e in alcune case di riposo non bastavano gli spazi per disporre le bare delle persone che non ce l’avevano fatta.

Si chiusero tutte le strutture e per mesi la situazione faticava a tornare serena. Poi piano piano si è tornati a respirare e a guardare al futuro con meno inquietudine. L’arrivo del vaccino ha dato una spinta concreta anche a riaprire a nuovi ospiti.

Ora arriva un nuovo messaggio di preoccupazione dal Molina per bocca del suo Presidente Guido Bonoldi.

«Da due settimane la ASST Sette Laghi ha smesso di fornirci prime dosi di vaccino anti-covid e ci garantisce solo le seconde dosi e non sappiamo per quanto tempo questa situazione si prolungherà. Siamo molto preoccupati per il fatto di non poter completare la campagna vaccinale, proprio ora che eravamo in prossimità del traguardo».

Ma di quante persone si parla? 

«Al Molina abbiamo ancora 58 ospiti e 48 operatori da vaccinare, non sono molti; dei 58 ospiti 8 sono nuovi ingressi e gli altri sono quelli che hanno avuto il covid e che si sono negativizzati da più di 3 mesi e per i quali è prevista la somministrazione di una sola dose; tra i 48 operatori ancora da vaccinare ci sono 12 tirocinanti ed anche coloro che in un primo tempo avevano negato il consenso, ma che nel frattempo si sono persuasi che è necessario sottoporsi alla vaccinazione anti-covid».

Che priorità ci sono?

«Coloro che non possono aspettare sono i nuovi ingressi e gli operatori che non hanno avuto il Covid».

Nei mesi scorsi si è parlato di un Molina covid free. È ancora così?

«L’ultimo riscontro di nuova positività al Covid 19 tra gli ospiti del Molina risale al 22 gennaio. Da allora non abbiamo più avuto nuovi casi nonostante il fatto che nella popolazione generale il virus continui a circolare in modo sostenuto. Tale importantissimo risultato è sicuramente da attribuire alla campagna vaccinale. Ma è un risultato che va consolidato; non possiamo permetterci ad esempio che i nuovi ospiti debbano aspettare un mese prima di ricevere la prima dose o che operatori non ancora vaccinati li assistano».

Siete solo voi in questa condizione?

«Mi risulta che ASST Valle Olona stia fornendo regolarmente i vaccini alle RSA, RSD e ai Centri Diurni della propria zona di competenza. La destinazione dei vaccini disponibili, pochi o tanti che siano, non può escludere le RSA».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Aprile 2021
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