Elezioni a Gallarate, Pietro Romano “divorzia” da Italexit di Paragone
A metà maggio l'avvocato gallaratese aveva ufficializzato l'alleanza con il gruppo del senatore Paragone. Ma ora arriva la rottura, sul "caso sinti"
Italexit si presenta alle elezioni a Milano, ma la sigla euroscettica non ci sarà alle elezioni di Gallarate: il gruppo di Gianluigi Paragone rompe con il candidato di “Gallarate al centro”, l’avvocato Pietro Romano.
L’avvocato Romano da tempo ha annunciato la sua intenzione di correre come sindaco di Gallarate. Come già nel 2016, ci prova con una lista civica, che però aveva incassato anche l’appoggio degli euroscettici di Italexit, in un’inedita alleanza locale.
Ora però è sfumato tutto.
Questa la ricostruzione di Romano :«Sono stato chiamato da Paragone e mi son sentito dire che “Italexit è contro l’immigrazione clandestina” e che non era ammissibile che io avessi difeso i sinti nella controversia con il Comune» spiega l’avvocato, che aveva rappresentato pro bono le famiglie che risiedevano nel campo di via Lazzaretto.
Romano contesta la posizione di Italexit, ma anche la stessa lettura della controversia gallaratese: «I sinti di Gallarate sono italiani, abitano qui da sempre, quindi non c’entrano neppure nulla con gli stranieri». E anzi, l’avvocato rivendica il suo lavoro nel 2018-2019, quando difese le famiglie sfrattate dal campo istituito nel 2008 dal Comune: «Quello del sindaco di Cassani mi sembrava un sopruso ai loro danni, per questo ho assistito le famiglie: lo rifarei ancora, anche oggi. Certo: non lo farei con chi rioccupa un terreno e non rispetta le sentenze», aggiunge, riferendosi alle famiglie (un paio) che in questi giorni sono tornate in via Lazzaretto, sul terreno comunale oggi tornato agricolo.
Se sui sinti si rompe l’alleanza con Italexit e Paragone, adesso Romano rilancia in pieno la campagna elettorale della sua lista: si chiama “Gallarate al centro”, il simbolo è stato rivisto in questi giorni. Si riparte da «un progetto tutto civico».
Chi ci sta? Romano cita tra i sostenitori «l’avvocato Chiara Talamone, il maestro di musica Renato Rovelli, due consulenti del lavoro, tre professionisti dell’ospedale di Gallarate, una ex dirigente di Malpensa».
In parte le candidature indicano anche alcune sottolineature di programma. Così compaiono professionisti dell’ospedale «perché il tema dell’ospedale sarà un punto centrale». E ancora nelle file della lista si darà spazio a famiglie («vogliamo puntare a sostenerle, si poteva già fare, anziché spendere 600mila euro per piazza della stazione») e giovani: «Gallarate non può diventare città delle risse: deve prestare attenzione ai giovani, creare punti di aggregazione, attività sane, spazi per esprimersi».
Romano, con “Gallarate al centro”, rappresenta una delle candidature alternative ai due poli di centrodestra (il sindaco uscente Andrea Cassani) e centrosinistra (Margherita Silvestrini). Oltre a Romano, “presidiano” l’area civica anche Sonia Serati di Più Gallarate e Massimo Gnocchi per Obiettivo Comune.
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