Morte delle sorelle Agrati, nuova perizia psichiatrica per il fratello accusato di omicidio
Agrati sarà sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica per verificare la sua capacità di intendere e di volere al momento dell'incendio che costò la vita alle sue sorelle

Giuseppe Agrati sarà sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica per verificare la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’incendio al civico 33 di via Roma a Cerro Maggiore nel quale persero la vita le sorelle dell’uomo, Carla e Maria Agrati. Lo ha deciso la Corte di Assise di Busto Arsizio, davanti alla quale è stata celebrata oggi, martedì 11 giugno, una nuova udienza del processo che vede imputato per l’omicidio delle due donne proprio il fratello Giuseppe, unico superstite del rogo.
La decisione è arrivata a valle dell’acquisizione della relazione stilata ai tempi dal consulente nominato dal giudice dell’udienza preliminare, che aveva decretato la capacità di stare in giudizio di Agrati ma aveva anche sottolineato alcuni aspetti sui quali la Corte ha ritenuto necessari ulteriori approfondimenti, che verranno effettuati approfittando della finestra temporale concessa per la nuova perizia disposta sempre dalla Corte per ricostruire cause e dinamiche dell’incendio, sulla quale i consulenti saranno chiamati a riferire in aula il prossimo 19 ottobre.
Nella nuova perizia psichiatrica il consulente dovrà valutare se l’imputato sia affetto da disturbo mentale e nel caso di quale tipo, la sua capacità di intendere e volere al momento dei fatti, l’eventuale pericolosità sociale e la necessità di cure: per farlo avrà tempo fino al 20 settembre, data fissata per il deposito della relazione i cui risultati saranno poi discussi in aula martedì 5 ottobre.
Dopo la nuova perizia sulle cause e la dinamica dell’incendio sarà valutata anche la necessità di ascoltare il aula il medico legale che ha eseguito l’autopsia sui cadaveri. La Procura, infatti, ha interpellato il consulente che si occupò dell’esame per chiarire alcuni aspetti relativi alle lesioni rinvenute sul corpo di Carla Agrati e ha chiesto di acquisire la relazione che ne è scaturita, incontrando però la ferma opposizione della difesa, che ha addirittura parlato di «abominio giuridico» : se integrazione dovrà essere, per i legali di Agrati l’unica strada percorribile è quella della riesumazione dei cadaveri.
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