L’ospedale di Varese riapre i letti Covid: “La maggior parte dei ricoverati non crede al vaccino né alla malattia”

Il terzo piano dell'ospedale di Circolo è di nuovo occupato da degenti Covid. Il professor Dentali, nonostante i numeri, si dice fiducioso perché la campagna vaccinale darà presto i risultati

Varese - terapia intensiva Covid - foto di Maurizio Borserini

«Sarebbe stata sufficiente ancora qualche settimana. Se avessimo tenuto fino a fine agosto, oggi non assisteremmo a un nuovo aumento dei contagi».

Ne è certo il professor Francesco Dentali, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e responsabile dell’hub Covid dell’Asst Sette Laghi.

Da qualche giorno è nuovamente chiamato ad aprire posti letto Covid per far fronte alla crescente domanda di ricovero: « Avevamo dedicato 16 letti che abbiamo presto esaurito. Così ne abbiamo attivato altri. Da domani avremo tutto un emiciclo del terzo piano al monoblocco del Circolo riservato al Covid mentre si stanno preparando anche gli infettivi».

Quali sono le condizioni delle persone ricoverate?
Sono tutti pazienti che hanno sintomi importanti. Alcuni sono assistiti con il casco Cpap. Nessuno, al momento, ha avuto bisogno della terapia intensiva. Questa, però, è una malattia che ci ha abituato a evoluzioni repentine anche a distanza di giorni dall’insorgenza dei sintomi. Nessuno è qui solo perché non ha un’alternativa abitativa. Grazie ai covid hotel, il ricovero in ospedale avviene solo per condizioni fisiche critiche.

professor francesco dentali asst sette laghi
Francesco Dentali, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e responsabile dell’hub Covid dell’Asst Sette Laghi

Perché ha detto che sarebbe stata sufficiente qualche settimane ancora?
Perché la campagna vaccinale in Lombardia sta andando più che bene. La nostra provincia ha ottimi numeri. Purtroppo i nostri pazienti oggi o sono giovani che non hanno fatto in tempo a vaccinarsi con entrambe le dosi o sono persone che non credono ai vaccini o , addirittura, non credono al Covid. La maggior parte dei nostri degenti è costituita proprio da persone che non credono. Solo una percentuale ridottissima ha completato il ciclo vaccinale

Cosa si aspetta per il futuro?
Stiamo assistendo alla crescita dei contagi in tutto il paese. L’aumento dei ricoveri ne è una conseguenza. E il personale è pronto a gestire la situazione. Però, sono fiducioso che non siamo alla vigilia di una nuova ondata pandemica. Mi aspetto un’evoluzione come quella inglese, con una rapida deflessione. La nostra campagna vaccinale sta procedendo bene ed entro la fine di agosto arriveremo all’80% della popolazione vaccinata. Per quello dicevo che mancava davvero poco a uscire da questa situazione pandemica. Io capisco la stanchezza delle persone e la voglia di leggerezza. Purtroppo oggi qualcuno paga per questa scarsa consapevolezza. Ma sono fiducioso che siamo vicini alla fine della fase difficile e dura.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Luglio 2021
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