Comincia a Varese il processo per la discarica abusiva di Cadegliano Viconago
Nove gli imputati cui vengono contestati reati ambientali ma anche l’invasione di terreni demaniali e privati. L'attività illecita venne individuata nel gennaio 2020

L’operazione dei carabinieri che ha portato a scoprire una vera e propria discarica abusiva al confine con la Svizzera sequestrata il 21 gennaio 2020 sta dando i suoi frutti sul fronte dell’accertamento delle responsabilità penali: è cominciato martedì 2 novembre al tribunale di Varese il processo per quei fatti.
I tre reati in origine contestati sono quelli di “discarica abusiva”, “gestione illecita di rifiuti” e “invasione di terreni ed edifici”; nove gli imputati chiamati a risponderne. Le indagini avevano ipotizzato che gli indagati effettuassero attività di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti, anche pericolosi, derivanti da attività imprenditoriali, legate al mondo dell’edilizia in assenza delle autorizzazioni e prescrizioni delle norme in materia ambientale previste dal D. Lgs. 152/2006.
Nel capo di imputazione viene anche contestata la “gestione” dell’area. Oltre al conferimento dei rifiuti, nel fondo venivano custoditi anche diversi animali fra cui 28 suini. Nella prima udienza sono state sollevate alcune istanze preliminari: genericità del capo di imputazione (secondo due difensori è difficile definire i rifiuti nello specifico, eccezione invece rigettata dal giudice), e richiesta della sospensiva di una sanzione di 1 milione di euro già comminata ma impugnata dinanzi al TAR. Alcuni degli imputati hanno chiesto la possibilità di rimuovere parte dei rifiuti conferiti e quindi di accedere all’area della discarica abusiva sorta negli anni nei pressi di un’ex caserma della Finanza quasi in fregio al fiume Tresa.
I reati contestati riguardano alcuni conferimenti abusivi nell’area fra aprile e novembre 2019: alle indagini parteciparono anche unità aeree militari che dall’alto riuscirono a “cristallizzare” lo stato dei luoghi. Sul punto legato alla rimozione dei rifiuti sono stati sollevati dalle dalle difese dubbi legati all’identificazione specifica di quanto conferito illegalmente rispetto al contenuto preesistente dell’area «dove quanto scaricato ha una stratificazione trentennale». Uno degli imputati ha fatto richiesta di patteggiamento (posizione stralciata), altri tre hanno fatto istanza di messa alla prova. La prossima udienza a gennaio.
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