La Sampdoria dello scudetto raccontata dal suo capitano, il varesino Luca Pellegrini

Esce per Caosfera, con finalità benefiche, il volume "Sampdoria 1991", scritto dall'ex difensore blucerchiato con Luca Talotta. All'interno i retroscena di una grande impresa sportiva e dell'addio a Genova di Pellegrini

copertina libro sampdoria 1991 luca pellegrini

Trent’anni fa, era il 1991, una squadra meravigliosa ma al di fuori dei soliti nomi conquistò uno storico scudetto nel calcio. Era la Sampdoria di Paolo Mantovani e di Vujadin Boskov, di Mancini e Vialli, di Pagliuca, Cerezo e Lombardo ma anche di un capitano che a Genova fece benissimo senza però mai scordare le sue solide radici varesine.

Luca Pellegrini, classe 1963, era arrivato in blucerchiato nel 1980 e rimase sotto la Lanterna per ben undici stagioni. In quel memorabile ’91 furono 15 le sue presenze in campionato, un contributo sostanzioso per il capitolo più importante della storia doriana. Ma dopo la grande gioia, per il difensore varesino arrivò una cocente delusione: in quell’estate non venne riconfermato e dovette proseguire la carriera lontano da Marassi, al Verona, al Ravenna e infine al Torino.

Quell’addio, tutt’altro che indolore, è raccontato oggi nel volume “Sampdoria 1991”, scritto proprio da Pellegrini insieme a Luca Talotta, 41enne giornalista e scrittore di origini calabresi già autore di un’opera simile, “Cagliari 1970”, con Pierluigi Cera. Volumi pubblicati per l’editore Caosfera che ha lanciato una sottocollana intitolata “Capitani da favola”, con la quale ha dato per l’appunto voce a Cera prima e a Pellegrini ora.

“Sampdoria 1991” permette di ripercorre sia la carriera di Luca Pellegrini (che, lo ricordiamo, è il primo di tre fratelli tutti capaci di arrivare a giocare in Serie A: gli altri sono Davide e Stefano) dagli inizi con il Varese alla lunga epopea doriana. Ma racconta anche come nacque quel gruppo capace di sovvertire, almeno per un po’, le gerarchie del calcio nazionale: cinque trofei (oltre allo scudetto, una Coppa delle Coppe e tre Coppe Italia) in sette anni. E approfondisce le dinamiche del biennio 1990-1991: le questioni di spogliatoio, i rapporti tra i grandi campioni in rosa, le cose mai dette al pubblico.

Il libro ha anche finalità benefiche: il ricavato, dedotti gli oneri, sarà infatti devoluto all’Associazione Samuele Cavallaro Onlus (ASCO), nata per mantenere viva la memoria di un ragazzo scomparso nel 2015 a soli 15 anni  per colpa di una leucemia. La Onlus, che ha sede a Genova, si occupa di raccogliere e destinare fondi per progetti che  contribuiscano a migliorare la vita dei ragazzi là dove ce ne sia bisogno. Il volume, di 198 pagine, ha un prezzo di copertina di 18 euro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Dicembre 2021
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