Il sindaco Fabio Passera di nuovo scagionato dalle accuse di abuso d’ufficio
Dopo l'assoluzione nel “caso bomboloni”, fine per altro procedimento che lo vedeva imputato per il medesimo reato. Il difensore: “Ha fatto solo il proprio dovere proteggendo il paese e la popolazione”

I detriti spostati dalle sponde del fiume Giona e riposti sulle spiagge del Verbano per toglierli d’impiccio nel mezzo dell’alluvione di quasi 10 anni fa non costituiscono reato.
Anzi, secondo l’avvocato Polo Bossi difensore del sindaco Fabio Passera, «l’amministratore ha dimostrato di essere una brava persona e di aver fatto il possibile per proteggere il suo paese e la sua gente».
I fatti contestati dalla procura si riferiscono all’alluvione del 2014 in seguito alla quale sindaco, tecnico comunale, alcuni componenti della commissione paesaggistica e della Sovrintendenza vennero iscritti nel registro delle notizie di reato per illeciti di natura ambientale, edilizi, paesaggistici e anche dall’abuso d’ufficio in quanto atti assunti da pubblico ufficiale.
Oggi, 7 dicembre 2021 il giudice per l’udienza preliminare di Varese ha pronunciato sentenza di assoluzione per tutti gli imputati perché i fatti non costituiscono reato.
È stato, in sostanza, tutto regolare quanto fatto in quei frangenti.
Episodi assolutamente intricati nella contestazione e difficili anche da ricostruire su cui è stata posta la parola fine.
«Ci hanno accusati di fare quello che il fiume Giona fa da migliaia di anni coi detriti che porta a valle e che finiscono nel Lago Maggiore alla sua foce. Nel 2014 nella necessità di sistemare del materiale e decidemmo di metterlo sulle spiagge e restituirlo al suo paesaggio e ci venne contestato un illecito. Ora finalmente è finita. Voglio però dire chiaramente che è impossibile amministrare in questo modo. Se poi uno deve stare in ballo sette anni per vedere riconosciuta come priva di conseguenze penali una decisione dettata dalla logica e dal buon senso, la cosa posso assicurare che turba, e non poco. Spero di aver chiuso per sempre i miei contatti con la giustizia», commenta con grande soddisfazione e un pizzico di amarezza il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca Fabio Passera.
Il primo cittadino del paese che si affaccia sul Verbano è stato completamente prosciolto giusto una settimana fa sempre dall’accusa di abuso d’ufficio per il «caso bomboloni», cioè per farla breve dall’aver disposto il posizionamento temporaneo di alcuni contenitori di gpl in un terreno comunale.
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In effetti arrivare alla conclusione di un processo per quel tipo di reato dopo 7 anni è una tortura per l’accusato e una sconfitta per la Giustizia con la G maiuscola. Si capisce perché in Italia l’apparato giudiziario non gode di buona fama.