Non solo adolescenti, i disturbi alimentari colpiscono anche gli adulti. A chi rivolgersi in provincia di Varese

Nella Giornata nazionale del fiocchetto lilla abbiamo chiesto ai medici referenti dell'Ospedale di Varese qual è il percorso per affrontare questi disturbi e guarire

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Parlando di disturbi alimentari, il pensiero va immediatamente alla ragazzina magrissima o all’adolescente alle prese con un consumo smodato di cibo, ma questi disturbi riguardano anche l’età adulta.

″Negli ultimi anni – segnala la Fida, la Federazione italiana disturbi alimentari – sono aumentate le richieste di un trattamento da parte di uomini e donne sopra i 30 anni. Gli studi più recenti attestano inoltre che la vulnerabilità al disturbo non è necessariamente legata ad una specifica fascia di età. La comparsa, in età adulta, di sintomi legati ad un disturbo del comportamento alimentare può essere il ritorno di sintomi noti, in persone che avevano già avuto a che fare con questo tipo di problemi in un’età più precoce, l’espressione di sintomi di nuova insorgenza o la definizione di un disturbo che il paziente viveva già da molti anni, mai trattato prima come disturbo alimentare”.

In occasione della decima Giornata nazionale dei disturbi alimentari che si celebra oggi –  abbiamo cercato di capire quali sono i percorsi a disposizione per chi soffre di questi disturbi in età adulta in provincia di Varese. Ne abbiamo parlato con due specialisti, la dottoressa Camilla Callegari, responsabile del servizio di psichiatria dell’Ospedale di Circolo, e il dottor Claudio Tosetto, responsabile dell’Unità operativa di prevenzione e cura delle dipendenze di Ats Insubria.

«Il percorso è di tipo psichiatrico, anche se spesso diventa multidisciplinare – spiega il dottor Tosetto – Per cui i riferimenti sono i servizi per la psichiatria sul territorio. La strada più diretta se si soffre o si sospetta un disturbo del comportamento alimentare è sempre rivolgersi al proprio medico di base, che lo indirizza verso il servizio territoriale nell’ambito del distretto. Inoltre il medico di base può valutare la situazione e in base alla gravità indicare l’urgenza sulla prescrizione per la prima visita. Questo è sicuramente il percorso più corretto ed efficace, altrimenti si inizia a sbattere di qua e di là e alla fine non si fa che perdere tempo».

Fino a qualche anno fa questo tipo di problematiche rientrava nell’area delle dipendenze: «La Regione ha deciso diversamente e oggi non ce ne occupiamo più se non in modo indiretto, perché a volte c’è una sovrapposizione con disturbi legati alle dipendenze da sostanze. Però posso dire che la cosa più importante è un intervento il più precoce possibile. Ai primi sintomi bisogna intervenire».

Dallo scorso anno Regione Lombardia, ha riorganizzato questo ambito con una legge specifica, la Legge regionale 23 febbraio 2021  n. 2, che detta nuove disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie e sta portando ad una riorganizzazione del servizio anche nell’Ats Sette Laghi.

«La nuova legge di Regione Lombardia che ha dato un nuovo indirizzo e il Percorso Lilla che è stato avviato fanno sì che anche la Psichiatria adulti stia implementando i servizi per questo tipo di disturbi, anche se l’emergenza Covid ha un po’ rallentato il percorso – dice la dottoressa Callegari – Il percorso più strutturato nella nostra Ast è sicuramente quello della neuropsichiatria infantile diretta dal dottor Giorgio Rossi, e spesso interveniamo quando i pazienti escono dall’età pediatrica e li prendiamo in carico noi. Se parliamo di psichiatria adulti i casi sono qualche decina, proprio perché poi si cerca di indirizzare le persone verso servizi ambulatoriali sul territorio o verso le strutture specialistiche come Villa Miralago di Cuasso al Monte che è una struttura privata convenzionata. La risposta, siccome si tratta di disturbi dello spettro psichiatrico è erogata prevalentemente a livello ambulatoriale, con un approccio multidisciplinare perché oltre allo psichiatra servono anche lo psicologo, il nutrizionista e, quando la situazione è più grave, anche tutta la parte internistica».

“Il mio messaggio a chi soffre di disturbi alimentari: trasformate la fame in parole”

 

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Pubblicato il 15 Marzo 2022
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