Quattro patteggiamenti per il processo sulla corruzione di Induno Olona
Discussione per le restanti posizioni: giudizio atteso per il prossimo 13 maggio. Sollevate eccezioni legate all’indeterminatezza del capo di imputazione per alcuni degli imputati

Primo, concreto, gradino processuale legato alla vicenda della sospetta corruzione a Induno Olona emersa dopo le indagini della guardia di Finanza portate a termine due anni fa: oggi arrivano i primi patteggiamenti e vicina risulta la decisione del giudice per l’udienza preliminare attesa per il prossimo 13 maggio dove al vaglio sono presenti diverse posizioni.
Corruzione, peculato e riciclaggio: tre arresti della Finanza
Il procedimento è diviso in due tronconi. Nel primo figurano le tre posizioni principali che sono quelle dell’agente di commercio Davide Bergamasco, del geometra comunale Walter Bardelli, e dell’imprenditrice Silvana Moretti, i tre soggetti che per intenderci vennero arrestati dalle fiamme gialle e cui sono stati contestati a vario titolo reati di corruzione, truffa e turbativa d’asta.
Il primo (Bergamasco è difeso dall’avvocato Alberto Zanzi) ha patteggiato a due anni con pena sospesa e lavori di pubblica utilità per il medesimo periodo; l’accordo di applicazione della pena su richiesta delle parti, accettata dal pubblico ministero Massimo Politi e presentata al gup Giuseppe Fertitta era subordinata al risarcimento al Comune di Induno Olona, costituitosi parte civile; risarcimento già avvenuto, con 100 mila euro consegnati in udienza sotto forma di assegni circolari che verranno introitati dalle casse dell’ente patrocinato in giudizio dall’avvocato Marco Lacchin.
Le altre due posizioni del primo fascicolo (Moretti e Bardelli) hanno discusso invece l’udienza preliminare, cioè chiedono al gup di decidere se rinviarli o meno a giudizio (e quindi cominciare il processo in primo grado) e sul punto le difese – come specifica l’avvocato Patrizia Esposito – hanno invocato una preliminare eccezione di indeterminatezza per sollecitare una specifica dei capi di imputazione (sul punto il giudice si riserva di decidere): in pratica viene chiesto di definire con precisione gli episodi e gli atti contestati e ascrivibili alla corruzione.
Il secondo troncone riguarda invece posizioni “minori“ di imprenditori che a vario titolo sarebbero entrati nello schema correttivo. Di questi ultimi tre hanno patteggiato (posizione da formalizzare anch’essa il 13 maggio), due hanno discusso il rito abbreviato, due hanno discusso per l’udienza preliminare. Oltre ai tre arrestati, infatti, le indagini della Finanza portarono alla denuncia nel complesso di 26 persone e all’esecuzione di 44 perquisizioni. Ora la palla passa al giudice che fra meno di due mesi dovrà decidere la pena per i riti abbreviati e per gli eventuali rinvii a giudizio.
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