Un anno e quattro mesi al baby pusher delle stazioni di Varese

Era stato fermato dalla Polfer e arrestato per droga: nel cellulare i segreti di assuntori e clienti

Droga

Prima il coltello in tasca durante il controllo di aprile da cui risultò gravato da qualche problema con la polizia, a 15anni.

Poi, in autunno, dopo le indagini della Polfer, sono scattate le manette dopo il giro di spaccio venuto fuori dal cellulare del ragazzo che ha “parlato“ per lui dal momento che l’apparecchio custodiva una grande mole di informazioni che hanno permesso di ricostruire la rete di piccole cessioni rivolte a numerosi clienti. Per quei fatti il ragazzino venne arrestato e condotto in carcere a Torino, verso la fine dello scorso ottobre.

E per il processo che ne è scaturito dinanzi ai giudici del tribunale dei Minorenni di Milano è fioccata oggi anche la prima condanna: un anno e 4 mesi di carcere. Al ragazzo, difeso dall’avvocato varesino Matteo Pelli, sono state riconosciute tutte le attenuanti, sia le generiche, sia la minore età sia quelle di rito.

L’operazione della Polfer arriva nel mezzo della grande ondata di disagio giovanile che non risparmia i luoghi già caldi della città in particolare il comparto stazioni dove anche ultimamente si sono consumati pesanti fatti di cronaca con risse e accoltellamenti che destano grande allarme sociale, tanto da obbligare le istituzioni a correre ai ripari con un potenziamento degli effettivi sul territorio per monitorare proprio i punti difficili della città.

Nello specifico le indagini partite verso la metà di aprile portano al sequestro di un coltello e di droga che fece ipotizzare agli investigatori l’attività illecita del ragazzo: nella sua abitazione venne trovato un discreto quantitativo di hascisc.

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Pubblicato il 01 Marzo 2022
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