I musei di Varese hanno fatto il pieno di visitatori nel weekend ad ingresso gratuito
Ottima risposta per la domenica gratis al museo, nata da un’idea nazionale e portata per la prima volta quest’anno nei musei comunali. Successo anche per l’Incontro Italia Giappone in streaming, ha attirato l'attenzione anche di operatori culturali internazionali

Più di 500 persone in un solo giorno nei musei comunali del Castello di Masnago e di Villa Mirabello.
E’ stata molto apprezzata la prima domenica gratis al museo per i musei varesini, nata da un’idea nazionale e portata per la prima volta quest’anno nei due musei comunali, dove si stanno svolgendo mostre che hanno suscitato molto interesse, come quella sulle Palafitte (a Villa Mirabello) e sul disegno e l’arte grafica giapponese (Al Castello di Masnago).
«Abbiamo ripreso una delibera della giunta del 28 gennaio 2020, che approvava l’adesione al decreto ministeriale e che suggeriva di aprire i musei una domenica al mese – spiega l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia – Non eravamo obbligati a farlo: è una iniziativa che di norma attuano i musei statali, non quelli locali. L’abbiamo ripresa con l’inizio della nuova amministrazione e dopo questo primo esperimento possiamo dire che ha funzionato: abbiamo superato le 500 presenze tra villa Mirabello e Masnago che, tenendo anche conto dell’ingresso contingentato, è un gran bel numero. In alcuni momenti al Castello di Masnago c’è stata addirittura la coda».
SUCCESSO ANCHE PER IL WEBINAR SULL’ARTE GRAFICA GIAPPONESE
Il piccolo successo della domenica gratis al museo segue di due giorni anche il successo della conferenza di venerdì 5 marzo, che si è svolta sia in presenza al Castello di Masnago sia in streaming online.
La conferenza “Unsodo. Storia di un editore nella Kyoto di epoca Meiji” era un evento collaterale alla mostra Giappone: disegno e design, Dai libri illustrati Meiji ai manifesti d’arte contemporanea e ha raccolto a sè molti utenti, con la mediazione della curatrice della mostra Rossella Menegazzo e la traduzione consecutiva dal giapponese all’italiano di Giuseppe Gervasio.
Protagonisti, la curatrice Hayamitsu Teruko e il presidente Yamada Hirotaka della Casa editrice giapponese d’arte Unsodo di Kyoto, che hanno guidato gli spettatori alla scoperta di una realtà editoriale dalla lunga storia e affascinante per la forte tradizione da cui arriva la maggior parte dei libri in collezione a Varese.
L’incontro, che ha impegnato tutta la mattina del venerdì, ha riscontrato un significativo interesse da parte del pubblico «Non solo c’erano oltre cinquanta persone collegate, ma anche esperti internazionali dell’ambito museale orientale – Spiega Laforgia – Tra chi si è collegato c’erno i curatori dal Museum Volkenkunde di Leiden, dal Modern Museum di Tokyo, dallo Shoto Museum di Tokyo, dal National Museum of Modern Art di Tokyo, dal Musec di Lugano e di ambito bibliotecario dalla British Library, ma anche da realtà più vicine come docenti dalle università italiane».
Durante i saluti e la conferenza è stato dedicato anche un momento alla presentazione dello Shoto Museum di Tokyo, che aprirà a giugno una mostra sulla produzione silografica di un artista presente anche a Varese e che farà divulgazione della mostra Giappone: disegno e design nei pannelli di sala.
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