Dal Kaki di Casciago volano parole di pace

Un forte no alla guerra, un momento per invocare la pace con parole di spiritualità, democrazia, arte, scandite dalle note suonate dai ragazzi e recitate da adulti e bambini

Un forte no alla guerra, un momento per invocare la pace con parole di spiritualità, democrazia, arte, scandite dalle note suonate dai ragazzi e recitate da adulti e bambini.

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Dal Kaki di Casciago parole di pace e un forte no alla guerra 4 di 21

A Casciago, nel prato della chiesa di San Giovanni dove è piantato il Kaki della pace, l’albero nato da un seme salvato dal bombardamento atomico di Nagasaki 22 anni fa, è stato un pomeriggio ricco di significato.

Gli alunni delle scuole di Casciago e Morosolo hanno recitato poesie, suonato l’Inno alla Gioia e appeso ai rami dell’albero e intorno alla pianta messaggi di pace.

Con loro e con la madrina dell’evento e del Kaki Tree Project Anniva Anzi i due sindaci di Casciago, quello dei “grandi” Mirko Reto e quello dei “piccoli” Emma De Girardi, don Emilio Rimoldi, parrocco della Comunità Pastorale di Sant’Eusebio e Rosa Zanotti, professoressa e artista che ha collaborato negli anni alla realizzazione dei vari progetti legati al Kaki (hanno partecipato anche due artisti protagonisti di installazioni in questi ventidue anni, Giorgio Vicentini e Maria teresa Gonzalez Ramirez). Presenti anche le maestre e le professoresse delle scuole di Casciago e Morosolo, tanti genitori, bambini e ragazzi, uniti dal messaggio di pace lanciato da Casciago e diretto alle zone del mondo colpite dalla guerra.

«Dopo due anni torniamo a salutare il Kaki, in attesa di festeggiare come si deve il ventennale rinviato per Covid – ha detto Anniva Anzi -. Di solito celebriamo la pace, oggi lanciamo una vera e propria invocazione visto il momento che stiamo vivendo. Speriamo che le parole dei bambini arrivino alle orecchie degli adulti per farli diventare più saggi: si dice che se in tanti si pensa positivo si può riuscire a cambiare le sorti dell’umanità. Noi ci proviamo».

Dal Kaki di Casciago parole di pace e un forte no alla guerra

LA STORIA DEL KAKI DI CASCIAGO – Nel 2000 Anniva Anzi alla Biennale di Venezia ha incontrato il progetto di Tatsuo Miyajima, artista giapponese che ha trasportato in arte il lavoro di Masayuki Ebinuma, il dottore degli alberi che ha salvato e piantato i semi di una pianta sopravvissuta al bombardamento atomico del 1945. Da lì è nata l’idea di portare a Morosolo un pezzetto di quel progetto, sposato dalla scuola primaria e dalle maestre del paese. Negli anni tanti artisti hanno aderito alle diverse iniziative organizzate per celebrare il Kaki di Casciago, donando il loro tempo e le loro opere.

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Aprile 2022
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