Nonostante il caldo a Gallarate si beve “il brodo caldo”
Una tradizione a cui i gallaratesi e la stessa Pro Loco sono affezionatissimi e che celebrano da settant'anni: la "Cuntrada dal broeud"

Con il brodo caldo a Gallarate sono conclusi i festeggiamenti della settimana dedicata alla Madonna del Carmine: la celebre Contrada del brodo si è tenuta oggidomenica 17 luglio; nonostante il caldo che è arrivato a toccare i 34 gradi, ha vinto la tradizione.
Presenti alla celebrazione il prevosto di Gallarate, don Riccardo Festa e il sindaco Andrea Cassani, che hanno ricevuto come da regola le prime scodelle da sorseggiare.C’erano anche la giunta al completo e il presidente della Pro Loco, Vittorio Pizzolato.
Una tradizione riscoperta subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, a cui la Pro Loco e molti gallaratesi sono rimasti fedelissimi: è a luglio, ma si beve brodo caldo, senza concessioni alla modernità che stravolge e annacqua (è il caso di dirlo) altre feste, senza ossessione per portare gente e fare affari con bancarelle o stand gastronomici. Un concerto, i rosari nei cortili, una cena insieme, una serata di gara canora, ma soprattutto – appunto – il brodo caldo.
La tradizione rimanda al fatto che la Contrada del Brodo era la zona più popolare e povera del vecchio borgo di Gallarate, un tempo chiuso nell’ “esagono” delle mura: la Contrada del Brodo era stretta intorno a via San Giovanni Bosco, la stretta via dei Fiori, via Cadolini, i vicoli Volpe e del Gambero.
La zona era detta anche Canton Sordido (o Sordo), perché probabilmente era un ambiente popolare, schietto e non sempre raccomandabile. Nella zona veniva distribuito a basso costo il brodo, a beneficio degli operai di laboratori artigiani e opifici che iniziavano a sorgere in zona, a ridosso del corso d’acqua che offriva scarico fognario e più tardi acqua per il vapore. La distribuzione del brodo – che caratterizzava quel pugno di vie – divenne elemento d’identità locale riscoperto nell’estate 1948, in occasione del primo Palio di Gallarate (che è scomparso da tempo): fu in quell’occasione che, nel cuore di luglio, si riportò in auge, in versione celebrativa, la distribuzione del brodo, associandola nella data alla festa della Madonna del Carmine.
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