Irene Roncoroni nominata alla guida della Fai Cisl
L'elezione all'unanimità è avvenuta durante il Direttivo della Fai-Cisl dei Laghi, federazione agroalimentare ambientale delle province di Como e Varese
Si è riunito a Lomazzo , nel Comasco, il Direttivo della Fai-Cisl dei Laghi, federazione agroalimentare ambientale delle province di Como e Varese, che ha eletto all’unanimità alla guida Irene Roncoroni. Trentacinquenne, in Cisl da dodici anni e in Fai da sette, la nuova Segretaria Generale succede a Vincenzo Nisi, che ha maturato i requisiti pensionistici dopo aver guidato l’organizzazione per cinque anni e dopo una lunga esperienza nella Fai-Cisl di Lecco-Monza-Brianza.
Al fianco di Roncoroni sono stati eletti in segreteria Emanuela Cetrangolo e Attilio Salvalaggio.
«Svolgerò questo incarico, insieme alla segreteria, mettendomi a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro comparto, che dopo aver garantito con sacrificio la continuità alimentare durante la pandemia, ora stanno vivendo una nuova stagione di incertezza – ha detto Roncoroni, riferendosi alla crisi ucraina e alle dinamiche speculative che stanno colpendo il comparto industriale alimentare e quello agricolo – Il rincaro dei costi energetici, di alcune materie prime e di diversi materiali per il packaging preoccupano imprese e lavoratori, dovremo essere in prima linea per dare a tutti le giuste tutele individuali e collettive, a cominciare da coloro che nel mercato del lavoro sono più fragili, con gli strumenti che abbiamo a disposizione: la contrattazione, la bilateralità, il nostro sistema dei servizi, e soprattutto con la partecipazione e la rappresentanza dei nostri delegati che ogni giorno svolgono un ruolo fondamentale nei luoghi di lavoro».
Oltre a delegati, operatori e dirigenti sindacali, hanno partecipato ai lavori i segretari generali della Cisl Lombardia Ugo Duci, della Cisl dei Laghi Daniele Magon e della Fai-Cisl Lombardia Daniele Cavalleri. Tra i temi ricordati dal leader della Fai-Cisl, le politiche migratorie e le lacune del mercato del lavoro. «Serve una gestione più inclusiva, non possiamo avere da un lato gli esclusi ed emarginati e dall’altro una mancanza cronica di manodopera in agricoltura e in tanti altri comparti, dobbiamo tutti contribuire a qualificare il lavoro e valorizzare il capitale umano».
Ricordando le vittime dell’alluvione nelle Marche, Rota ha anche sottolineato le proposte del sindacato per valorizzare le “tute verdi”, i lavoratori dell’agroalimentare, della forestazione e dei consorzi di bonifica: «Investire sul lavoro significa fare prevenzione e costa molto meno di quanto spendiamo per correre ai ripari davanti al dissesto idrogeologico, e per farlo dobbiamo costruire invasi, installare pannelli fotovoltaici galleggianti senza consumare altro prezioso suolo agricolo, e poi valorizzare la bilateralità per migliorare il mercato del lavoro, per formare i lavoratori nell’utilizzo delle nuove tecnologie, programmare un uso produttivo e rigenerativo dei boschi, e infine gestire in modo partecipato e lungimirante gli 880 milioni previsti dal Pnrr per le infrastrutture irrigue, evitando che le risorse vadano sprecate a causa di burocrazia e cattiva politica».
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