La casa del custode della scuola Anna Frank diventa Re-start, uno spazio per ragazzi e genitori
Grazie alla sinergia tra il Comune di Varese e la cooperazione sociale, alle Bustecche c'è un nuovo punto di aggregazione per giovani e a sostegno alla genitorialità
Proprio di fronte al cancello principale della scuola secondaria Anna Frank alle Bustecche, sotto la scala, c’è una nuova porta a vetri: da lì si accede a quello che un tempo era l’appartamento del custode. In tutto 65 metri quadri, ristrutturati assieme al resto dell’edificio scolastico e adibiti dal Comune a spazio sociale.
Qui si ritrovano tre pomeriggi a settimana (ogni lunedì, mercoledì e venerdì, indicativamente dalle 16 alle 19) i ragazzi di Re-start, progetto di contrasto alla povertà educativa selezionato dalla Fondazione Con i Bambini e portato avanti dalle cooperative NaturArt e Miniera di Giove assieme alle amministrazioni comunali di Varese e Malnate e a una ventina di altri soggetti partner tra enti e associazioni.
Oltre al gruppo di una quindicina di adolescenti che frequentano abitualmente lo spazio Re-Start, il centro è a disposizione anche di incontri aperti alle mamme e i papà di minori per il sostegno della genitorialità, su percorsi sempre gratuiti, individuali o in piccolo gruppo – questa sera, martedì 29 novembre alle 20.30 un incontro sull’orientamento scolastico rivolto alle famiglie dei ragazzi in terza media – ed è anche punto di riferimento per percorsi di ripartenza e reinserimento di minori con condanne penali (qui una storia).
«Questi locali sono rimasti disabitati per anni – ha detto l’assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari -l’Amministrazione ci ha tenuto a ristrutturarli per metterli a servizio della comunità, creando uno spazio per genitori e ragazzi che hanno bisogno di attenzione, soprattutto in ottica di prevenzione».
Gli arredi del nuovo spazio, acquistati dalle cooperative, sono stati scelti in collaborazione con i ragazzi per creare un salottino per i colloqui riservati, una stanza per l’accoglienza e un salone per le attività comuni «che spaziano dai giochi da tavola, alla visione di qualche film, ma soprattutto tante e tante chiacchiere perché il gruppo chiede molto di parlare», racconta l’educatore Massimiliano Potenzioni.
Appesi alle pareti tabelloni con i punteggi di qualche torneo, disegni e le parole di canzoni rap scritte dai ragazzi stessi in primavera con Kaso del Cfm di Barasso, tra i partner di Re-start, come le vicine associazioni di Kabum (scuola di circo) e Yak (scuola di teatro) cin cui pure sono attive delle collaborazioni.
«Spazio Re-Start sarà un importante presidio, come già lo sono la scuola, l’oratorio, la biblioteca e altre realtà associative – commenta Andrea Maldera, responsabile del progetto – In ogni quartiere c’è bisogno di spazi di ritrovo per i preadolescenti e gli adolescenti, in particolare per continuare l’azione di contrasto alla povertà educativa, che è la finalità ultima di Re-Start”.
«Noi – continua Maldera – abbiamo stanziato 16mila euro per il rifacimento di tutti gli impianti, la sostituzione della caldaia, la tinteggiatura e gli arredi. Ora sarà importante lavorare per mantenere attivo questo presidio educativo anche dopo il termine del progetto Re-Start , per questo siamo già al lavoro con il Comune di Varese».
Anche perché di spazi per i ragazzi e di sostegno alla genitorialità c’è un gran bisogno, soprattutto dopo i vari lockdown: «Intercettare gli adolescenti è diventato sempre più complicato perché hanno reagito alla fine delle restrizioni in maniera estrema, com’è tipico dell’età, chi stando fuori di casa il più possibile, chi continuando a rimanere chiuso in casa», racconta Potenzoni. «Qui abbiamo un buon gruppo perché come cooperative, da molti anni siamo presenti con diversi progetti», spiega Marta Tenconi con riferimento all’educativa di strada di NaturArt e allo storico doposcuola di Miniera di Giove «che speriamo di poter far ripartire al più presto».
Acora più complicato di agganciare gli adolescenti è forse riuscire a stanare i papà, e anche su questo Re-Start sta lavorando con determinazione: «Per cultura o la strabordanza delle mamme i papà sono molto marginali e si sente oggi la mancanza di un codice paterno di cui invece c’è un gran bisogno – racconta Elena Spello – Grazie al lavoro di rete anche cn i consultori e le scuole abbiamo un gruppo di sei papà con cui abbiamo iniziato a lavorare e cui è dedicato un percorso dedicato, tutto gestito da un team maschile».
Il progetto Re-Start, attivo dal 2020 sul territorio varesino, è finanziato, con un contributo di oltre 800mila euro, dall’Impresa Sociale Con i Bambini e ha lo scopo di raggiungere oltre 5000 ragazzi e ragazze e 500 famiglie nei comuni di Varese, Malnate e dintorni. È stato selezionato nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. (www.conibambini.org).
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